Le Comunità “riformate”

Accordo sulla legge Daldoss. L'assessore recepisce alcune modifiche e anche i sindaci potranno essere presidenti “di valle”

L’accordo con le opposizioni, arrivato nel pomeriggio di mercoledì 5 novembre, ha spianato la strada all’approvazione entro giovedì della riforma delle Comunità di valle. Il disegno di legge affidato all’assessore “tecnico” Carlo Daldoss punta a correggere gli aspetti più critici emersi a 8 anni dalla legge (n.3/2006)che istituiva – al posto dei Comprensori – le “Comunità di valle”. Questi enti intermedi, che alcune forze politiche (vedi Lega Nord) vorrebbero abolire, erano stati oggetto anche di altri tre disegni di legge (firmati da Viola, Borga e Civettini) a questo punto ritirati perchè in parte recepiti dalla normativa in via di approvazione.

“Con la collaborazione di tutti, abbiamo compiuto un buon passo avanti”, commentava mercoledì sera Daldoss, che ha incassato anche l’apprezzamento delle minoranze per la mediazione: nel dettaglio, la Giunta alla fine ha accettato la modifica che consente anche a sindaci e assessori comunali di diventare presidenti delle Comunità di valle (nel testo iniziale questo non era previsto, per non creare “superpoteri”) ed ha esteso ai giovani sopra i 16 anni (non solo over 18) la possibilità di intervenire nei processi di partecipazione delle Comunità.

Ma ecco quali sono le principali novità della riforma (ritenuta troppo “tiepida” dalle opposizioni) che inciderà sul funzionamento delle Comunità di valle: semplificazione e maggiore chiarezza delle funzioni trasferite ai territori; trasversalità nella programmazione; superamento del sistema dell’elezione diretta degli organi e riduzione dei componenti; individuazione, su iniziativa dei territori, di modalità di aggregazione obbligatoria sulla base di aree geografiche omogenee; incentivazione delle fusioni di comuni ( ) e la possibilità per Trento e Rovereto di assumere il ruolo di comune-comunità. “La vera sfida è quella di costruire un Trentino con un diritto di cittadinanza il più omogeneo possibile. Il modello non può più essere quello “pluriverticale”, ma un modello “orizzontale”, di allargata responsabilizzazione e partecipazione, che metta i territori nelle condizioni di fare scelte autonome”. Il disegno di legge Daldoss va a trasferire anche alcune funzioni provinciali alle Comunità di valle per attribuire loro un “potere effettivo”, giudicato carente in questi anni di “rodaggio”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina