Presenti!

Con l'invito a condividere la vita quotidiana degli uomini senza aver paura delle loro fatiche, domenica 23 il vescovo ha ordinato diaconi Riccardo Pedrotti e Mattia Vanzo

Ricordando la consacrazione al celibato che ha anticipato di qualche giorno l'ordinazione a diaconi, il vescovo Luigi Bressan ha assicurato che pur privi di una famiglia si può “amare più intensamente tante persone, condividerne le gioie, ma anche le fatiche, le angosce, i traumi, i disagi, e dare speranza”, non contando però sulla personale psicologia, “ma sull'adesione forte a Dio in Cristo Signore”.

Con la prospettiva di un servizio “in mezzo alla gente”, per incontrare e “fare proprie le bellezze dell'uomo e le sue fragilità” (come hanno raccontato nell'intervista pubblicata su Vita Trentina n°46) Riccardo Pedrotti, 34 anni di Rovereto, e Mattia Vanzo che di anni ne ha 24, di Moena, studenti di teologia presso lo Stat, domenica 23 novembre in Duomo sono stati consacrati diaconi da mons. Bressan. I due giovani, che hanno maturato la loro vocazione per strade diverse, l'uno attraverso l'esperienza nel gruppo giovanile dell'Azione cattolica, l'altro attraverso la frequentazione della parrocchia, trascinato dall'esempio del proprio parroco, si apprestano ora al presbiterato, previsto per il 20 giugno prossimo.

Ricco di emozioni l'abbraccio con i familiari e gli amici, esploso al termine della celebrazione in un prolungato applauso. Le comunità di origine, ma anche quella ospitante di Trento, hanno risposto in massa all'annuncio dell'ordinazione diaoconale, partecipando alla celebrazione che si è tenuta nel primo pomeriggio di domenica, alla presenza anche di numerosi sacerdoti che hanno concelebrato con Bressan, invocando i doni dello Spirito Santo mentre il vescovo imponeva le mani, sottolineando così il legame speciale al vescovo nei compiti della loro “diaconia”. Il diaconato è finalizzato infatti all'aiuto del vescovo e dei presbiteri, funzione che Pedrotti e Vanzo svolgeranno a Riva del Garda. “Tutti rispettino i diaconi – recita il Catechismo della Chiesa cattolica – come lo stesso Gesù Cristo, e il vescovo come l'immagine del padre, e i presbiteri come il senato di Dio e come il collegio apostolico: senza di loro non c'è Chiesa”. Compete ai diaconi assistere dunque il vescovo e i sacerdoti nelle celebrazioni liturgiche, specie nell'Eucaristia anche nella distribuzione, assistere e benedire il matrimonio, proclamare e predicare il Vangelo, presiedere ai funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità.

All'offerta della disponibilità da parte di Pedrotti e Vanzo “a mettersi in spirito di fede a servizio totale della comunità” ha fatto riferimento mons. Bressan nell'omelia, parlando di diaconia come “grazia battesimale”, non per “vivere separati dal resto dell'umanità”, ma per essere “presenti nella vita quotidiana degli uomini senza aver paura delle loro fatiche”, ponendosi quali “fermento e sale, luce e calore, spirito e vita”.

Da Maria che “meditava continuamente la parola del Signore” e pregava, secondo Bressan va tratta la forza di servizio verso gli altri e la disponibilità data all'Angelo con le parole: “Avvenga di me secondo la tua parola”. Il vescovo ha citato anche uno spettro dei bisogni dell'uomo d'oggi come la denutrizione, la diffusione del disagio psichico, l'agnosticismo, l'ateismo, che vanno affrontati – ha detto – ricordando la “misericordia di Dio di generazione in generazione”. L'obiettivo proposto è la “costruzione del Regno di Dio” nell'attuale civiltà, “in piena crisi valoriale e occupazionale, dove sembra giusto che il più forte vinca e chi è debole venga messo da parte come scarto”. “Quello di collaborare per il Regno di Dio – ha infine affermato Bressan – è un impegno nobile, ma anche vasto ed elevato e voi lo esprimete soprattutto nella comunione ecclesiale, nella liturgia e nella carità”. La diocesi dunque per il 2015 potrà contare su due nuovi presbiteri.

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