Susina di Dro, ultima chiamata?

Una piena valorizzazione del territorio e dell'economia locale, partendo dal rilancio di una delle produzioni agricole più tipiche: la “Susina Dop” di Dro. Si è parlato di questo lunedì scorso nel terzo convegno “Per una nuova tradizione” promosso da comune e biblioteca di Dro, in collaborazione con Provincia, Regione e cooperativa ortofrutticola Valli del Sarca Scarl. Un’occasione per individuare le strategie produttive e commerciali per rilanciare la susina di Dro, riconosciuta a livello europeo della “denominazione d’origine protetta”.

Il convegno ha richiamato al centro culturale di Dro tanti operatori del settore, contadini, ristoratori, rappresentanti dei consorzi ed istituti di credito. Accanto all'assessore della Comunità di Valle De Guelmi, c'erano il sindaco-senatore Vittorio Fravezzi, il presidente della Coop Valli del Sarca Rodolfo Brochetti e Gerhard Eberhofer della cooperativa “BioVip – Val Venosta” che ha presentato l’esperienza della salvaguardia e sviluppo delle albicocche della Val Venosta, prodotto di nicchia ma che ha saputo conquistare il mercato locale ed estero (Germania ed Austria) diventando un “brand” dell’economia locale. Alberto Giacomoni, dirigente del servizio provinciale sviluppo rurale, ha poi illustrato prospettive e potenzialità del nuovo Piano di Sviluppo Rurale ed i vari finanziamenti europei, dove rigide procedure e burocrazia mal si conciliano con produzioni locali e minori.

Una nuova possibilità di sviluppo per la susina di Dro – oggi attestata sui 3.700 quintali annui – e per l’intero territorio droato e della Valle dei Laghi potrebbe invece giungere dal “Progetto Leader”, processo partecipato ed elaborato dal basso (con un Gruppo d’Azione Locale). Come spiegato dal funzionario Gino Stocchetti, che ha illustrato l’esperienza della Val di Sole, il progetto “Leader”, finanziato in parte dalla Comunità europea, punta a coniugare potenzialità del territorio, artigianato, turismo e agricoltura, individuando azioni innovative per garantire la diversificazione economica, preservare l'ambiente e tutelare paesaggio e patrimonio locale.

“Il Progetto Leader consentirebbe di riunire attorno allo stesso tavolo mondo contadino, artigianato, operatori turistici, istituti di credito ed amministrazioni”, ha concluso il sindaco di Dro Fravezzi. “Un’occasione per accedere a importati contributi comunitari – sino a 30 milioni di euro – per la valorizzazione, diffusione e commercializzazione della susina di Dro. In gioco, oltre all'economia, c'è la nostra cultura e storia locale”.

Un progetto ambizioso e di grande respiro, che potrebbe rappresentare “l'ultima chiamata” per il rilancio della susina di Dro minata oggi più che dagli effetti di malattie e virosi (la Sharka che negli anni '80-'90 costrinse all'abbattimento di migliaia di piante) dalle difficoltà e dai costi di coltivazione e conferimento, a fronte dei ridotti margini garantiti ai produttori e alla forte concorrenza sul mercato europeo. Il tutto nella speranza che non sia ormai troppo tardi per evitare “l'estinzione” del tipico frutto, che per decenni ha caratterizzato l'economia e il territorio droato, ma che oggi è relegato ad un ruolo puramente simbolico.

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