Sarà l’aurora…

Fino all'11 gennaio all'Urban Center una mostra su questi fenomeni di luce che da sempre affascinano gli esseri umani

Hanno affascinato per secoli gli esseri umani con le loro fantastiche forme e i loro colori, ma solo nel 1963, con la conquista dello spazio, due studiosi dell'Università di Mosca scoprirono che gli ovali dell'atmosfera terrestre dove si trovano le aurore sono due, quasi speculari, uno in corrispondenza dell'emisfero nord (boreale) e l'altro in corrispondenza dell'emisfero sud (australe).

È uno dei particolari illustrato alla mostra “Aurore polari. Ottava meraviglia del pianeta?”, visitabile fino all'11 gennaio 2015 a Palazzo Kennedy-Urban Center, a Rovereto. L'evento scientifico e fotografico, primo di questo genere in Italia, è organizzato dalla Fondazione Museo civico e curato da Ada Grilli, esperta in scienze polari, giornalista e ricercatrice all'Università di Siena.

Sono esposte diverse immagini fotografiche di aurore, riprese nei paesi nordici negli inverni 2012-2013. I due ovali aurorali hanno forma piuttosto irregolare ed è come se fossero agganciati al nostro pianeta su un perno piantato nei poli geomagnetici. Le aurore, visibili di notte, sono provocate dall'attività solare. Sono sempre presenti nell'ovale, ma diventano più intense in presenza di una tempesta geomagnetica. Allora l'anello ovoidale, che in periodo di quiete ha un diametro di circa 5 mila chilometri, si espande notevolmente. L'ovale tutto intero è ben visibile solo dallo spazio.

A palazzo Kennedy si possono vedere anche alcuni strumenti tecnologici come il “coronografo” che osserva la corona solare. E ancora documenti storici, libri antichi e ristampe delle rappresentazioni delle aurore che lungo i secoli hanno fatto i popoli artici. Tra questi anche un disegno della famosa aurora boreale del gennaio 1938, letta da molti come un segno dal Cielo (“Le albe di Fatima”) che annunciava la seconda guerra mondiale.

Nell'ottobre 2013, Ada Grilli ha pubblicato un libro su questo straordinario fenomeno, che ha dato il titolo alla mostra, prima e unica pubblicazione in italiano sul tema. In Italia le aurore sono visibili occasionalmente, l'ultima volta si è manifestata nel 2006. “Alle nostre latitudini le aurore sono più rosse che verdi e meno dinamiche”, spiega Grilli. La mostra organizzata a Rovereto è frutto, aggiunge la ricercatrice, della “collaborazione tra la sezione astronomia del Museo civico e l'Università dell'Aquila che aveva già inviato alcuni suoi ricercatori ai 'giovedì dell'astronomia' organizzati dal museo roveretano”.

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