Lima si prepara al cambiamento climatico

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Una metropoli come Lima, costruita nel deserto e alimentata da tre grandi fiumi provenienti dai ghiacciai delle Ande, può a ragione avere delle preoccupazioni nel constatare la continua crescita della propria popolazione e nel contempo una probabile diminuzione della quantità d’acqua disponibile.

Questo soprattutto se si considera che sui nove milioni di abitanti ad oggi ancora un milione non ha accesso diretto all’acqua, ma è costretto a comprarla dai camion che ogni giorno riforniscono le aree sguarnite, con conseguenze igieniche facilmente immaginabili.

Oltre ai problemi nel fornire gli abitanti, negli ultimi anni si è anche registrato un restringimento dei ghiacciai da cui hanno origine i tre fiumi che alimentano Lima.

Se prevenire è meglio che curare, i politici locali dimostrano una certa lungimiranza nel voler intraprendere fin da subito delle politiche finalizzate all’ottimizzazione della gestione dell’acqua.

In questo senso, è stato sviluppato un simulatore che permette di pianificare la futura gestione delle acque e che ieri, 9 dicembre, è stato presentato nell’ambito della COP20 all’evento “Water for Cities in Times of Uncertainty”- Acqua nelle città in tempi di incertezza.

Il simulatore LiWa Tool è stato sviluppato grazie ad un progetto germanico-peruviano. Come spiega Ana Maria Acevedo (FOVIDA, Fomento de la Vida): “Sono stati creati quattro differenti scenari, in funzione di diverse possibilità di accordi di gestione”. Quello più pessimistico prevede una totale mancanza di un piano di gestione, con conseguente incapacità di affrontare i periodi di siccità da un lato e le possibili inondazioni dall’altro. Gli altri scenari prevedono via via un aumento delle politiche di previsione e di adattamento, partendo da delle misure isolate, e dunque ancora insufficienti, per cui ogni distretto gestisce delle politiche a sé, per poi giungere a delle politiche lungimiranti che prevedono un corretto coinvolgimento di tutti gli attori e di scelte adeguate per poter affrontare il cambiamento climatico.

“Il piano d’azione implementato grazie a queste analisi e che punta ad attuare le migliori politiche di gestione e di coinvolgimento prevede innanzitutto la promozione di accordi tra i vari attori: compagnie tariffarie, popolazione, gestori degli acquedotti, governatori di distretti e dell’intera città”, spiega Maria. Inoltre delle scelte adeguate di gestione prevedono l’uso coordinato e integrato delle acque, sia tra diversi distretti che tra diverse attività, la sensibilizzazione della popolazione e una tariffa più omogenea tra zone benestanti e zone povere, attualmente a sfavore di queste ultime. Le scelte tecniche invece prevedono la protezione delle fonti, la costruzione di serbatoi, la riduzione delle perdite nelle tubazioni, strumenti di risparmio del consumo di acqua.

Nella speranza che la strada intrapresa porti i suoi frutti, Lima attende e lotta.

Silvia Debiasi

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