Più che conciliare: armonizzare

Lavoro e famiglia in equilibrio difficile: alla terza edizione del Festival sulla Famiglia a Riva del Garda le “soluzioni” possibili. L'inatteso messaggio del Papa e la valorizzazione delle buone pratiche trentine

Un uditorio formato in gran parte da studenti delle superiori ha fatto da cornice alla terza edizione del Festival della Famiglia venerdì 5 dicembre a Riva del Garda sul tema “L'ecosistema vita e lavoro. Occupazione femminile e natalità, benessere e crescita economica”.

Questa componente giovanile, grande novità anche negli incontri preparatori tenutisi sul territorio, ha portato al Palacongressi aria nuova: più di 600 studenti in tutto che hanno dimostrato maggiore attenzione (e l'indicazione andrà tenuta presente per le prossime edizioni) ai seminari e ai dieci laboratori incentrati su esperienze dirette che alle fitte comunicazioni dei relatori, seppure prestigiosi, su temi di grandissima attualità: la famiglia, il lavoro, il welfare, la politica con le sue criticità.

Al centro del Festival promosso dalla Provincia di Trento la ricerca di nuove forme di equilibrio famiglia-lavoro, fino alla parola che ha messo anche il suggello all'evento: “armonizzazione” intesa anche tra famiglia, imprese, istituzioni pubbliche e private sul territorio. Deve evolvere – hanno detto tutti gli esperti – il concetto di conciliazione che ha guidato l'avvio dei lavori, affinchè essa diventi uno strumento di crescita effettiva delle politiche sociali, delle famiglie e dei territori.

I confini tracciati sono risultati quelli della Unione Europea, ma in una dimensione global. E' stato rilevato che la creazione di condizioni favorevoli di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare è un dato assodato, anche se non dappertutto, né con la stessa intensità motivazionale. Le politiche dei vari Paesi devono essere al contrario implementate secondo logiche sinergiche, ispirate al principio di sussidiarietà, chiamando in causa tutte le risorse della società civile, per intraprendere e percorrere, senza timori, la strada dell'innovazione sociale e tecnologica.

Di fronte al luogo comune del diffuso malcontento dei cittadini nei confronti della politica, i lavori hanno fatto emergere una serie di obiettivi sui quali impegnarsi a tutti i livelli, essenziali per dare una svolta all'attuale situazione di crisi: il sostegno dei livelli occupazionali femminili, dei tassi di natalità, del benessere della famiglia, sviluppando nuovi servizi e nuove opportunità per le imprese e le famiglie, salvaguardando nello stesso tempo produttività e competitività aziendale. “Una famiglia in salute va anche a vantaggio dell'economia locale”, hanno ribadito tutti senza usare uno slogan, ma una constatazione ormai matura. I dubbi – ossia i “se” emersi nel dibattito sulle difficoltà di concretizzare gli auspici – devono trovare però sostegno e forza nella cultura aziendale, nelle risposte del territorio e nelle scelte della politica attraverso leggi adeguate e sempre più aggiornate.

All'inaugurazione hanno portato il saluto vicesindaco di Riva del Garda Alberto Bertolini, l'assessora regionale Violetta Plotegher (“guardiamo più al capitale relazionale che a quello economico”, ha detto) e l'arcivescovo mons. Luigi Bressan che ha letto il messaggio autografo inviato da Papa Francesco al Festival, sottolineando poi che la diocesi di Trento ha istituito uno dei primi uffici in Italia dedicati alla famiglia. Per il governo è intervenuta Franca Biondelli, sottosegretaria del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alla famiglia che ha elogiato il sistema trentino rilevando che in tempo di crisi poter contare su buone politiche di conciliazione “non è solo un diritto dei lavoratori, ma anche una leva per sostenere l'occupazione da non declinarsi solo in un'ottica di genere”. Tra i relatori della mattinata l'economista Luigino Bruni, Maurizio Mosca dell'Istituto Europeo per la parità di genere, Ermenegilda Siniscalchi del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Valeria Viale dell'Isfol, Anna Zattoni dell'associazione d'imprese Valore D e Luciano Malfer, direttore dell'Agenzia provinciale per la famiglia.

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