Migranti: “La loro storia è la nostra storia”

Il fenomeno migratorio è complesso e richiede una buona informazione

Siamo un gruppo di persone provenienti da vari punti della città, legate ad alcune realtà che aiutano chi è in difficoltà e da qualche tempo ci ritroviamo presso il Cedas (Centro di ascolto) di Trento in un gruppo denominato "Cantiere Caritas", per riflettere sulle tematiche connesse alla povertà e all’emarginazione che ci toccano nelle nostre attività di volontariato e di cui sentiamo tutti i giorni.

Vogliamo parlare di profughi. Perché sentiamo il bisogno di parlarne? Forse perché aldilà degli sbarchi e delle emozioni forti ad essi legate ci pare importante riflettere in modo pacato sulla presenza dei profughi nella nostra città e perché desideriamo condividere alcune idee con tutti, cristiani e non.

Il fenomeno migratorio è complesso e richiede una buona informazione, prima di esprimere una qualsiasi idea o di farci trascinare dalle nostre paure. Ciascuno di noi deve fare i conti con le emozioni che esso induce, ma occorre esserne consapevoli e non farsi dominare da esse, per essere liberi di comprendere ciò che ci circonda, la realtà e le dimensioni delle persone con cui veniamo in contatto. Questo aiuta anche a prendere decisioni eque e consapevoli.

Siamo convinti che conoscere le realtà diverse dalle nostre è importante per cercare di superare gli stereotipi che rappresentano questi profughi e migranti come persone prive di educazione, di istruzione, di regole, propense principalmente all’irregolarità o all’assistenzialismo, mancanti di tutti quegli aspetti che secondo i nostri modelli rappresentano la civiltà.

Si tratta invece, e per lo più, di persone fuggite da situazioni gravissime di guerra e violenza e che, oltre al disagio materiale e umano, portano con sé traumi enormi. Cercano la vita, la pace, il futuro, il contatto umano.

E come noi, anche loro cercano di andare “verso la luce”, cioè verso il miglioramento della propria condizione di vita, verso un futuro più vivibile. In questo ogni uomo è simile.

Per quanto il nostro Paese sia in crisi, con l’Europa e i paesi del benessere costituiamo un’isola di speranza in un mondo in cui in tantissimi Paesi manca la pace e la vita è costantemente minacciata.

La loro storia è la nostra storia di ieri, di oggi, ancor di più di domani.

Molte cose accadute nei loro Paesi, che versano in grande difficoltà, sono conseguenza del colonialismo occidentale e dello sfruttamento delle risorse prime da parte delle grandi multinazionali.

Oggi altre potenze economiche acquistano la loro terra, vendono armi, finanziano gruppi belligeranti. Un ruolo importante nell'apertura dei confini tra paesi è stato giocato dalla globalizzazione, la presenza sempre più capillare di mezzi di trasporto agevola gli spostamenti, Internet e mass media hanno mostrato come vi siano mondi dove si può vivere e non si deve solo sopravvivere o addirittura morire.

50 milioni di persone oggi bussano alle porte di un altro Paese per tutti questi motivi ed altri ancora.

La presenza di queste persone nei nostri territori è già realtà e non siamo in grado di fermare questi processi e queste migrazioni se non promuovendo giustizia, pace e benessere nei paesi di questi fuggitivi. Chiediamo ai governi di operare in questa direzione.

Conviene anche pensare a come costruire il futuro assieme: è più umano e meno costoso. Tanto più si riduce il disagio, tanto più si contribuisce alla sicurezza e alla buona convivenza nelle comunità di tutto il mondo.

Abbiamo approfondito le informazioni sulla presenza dei migranti e sull’accoglienza offerta loro nella nostra provincia, che ci è parsa adeguata per le loro esigenze, ai fini dell’integrazione sociale ed anche per la sicurezza locale. Molti operatori e molti volontari quotidianamente si dedicano alla gestione delle strutture di accoglienza, ad ascoltare le storie di dolore e di speranza, ad aiutare e accompagnare verso percorsi veri di inclusione.

Li ringraziamo per tutto quello che fanno: questo è il nostro oggi e il nostro domani.

Il gruppo del Cantiere Caritas

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