Una scuola sul tetto del mondo

La Sat di Ravina sostiene della “Rarahil Memorial School” a Kirtipur in Nepal

E’ da cinque anni che la Sat di Ravina organizza il “Kilometro verticale”, una manifestazione sportiva non competitiva sul sentiero Sat 691 che da Ravina si inerpica verso Vaneze. Rispondono in tanti. E’ una giornata di sport, intensa, solare. Ma anche un’occasione di riflessione e di solidarietà. Il “Kilometro verticale” è un’iniziativa che si svolge in ricordo di Renzo Zambaldi, istruttore e accademico del Cai, vittima di un incidente qualche anno fa mentre rientrava da una via sulla parete dei Colodri sopra Arco. Ed è nella memoria dei caduti sulla montagna che si staglia nitido l’impegno – continuo, convinto – per i più svantaggiati. La moglie di Renzo, Caterina Mazzalai, è presidente della SAT di Ravina. Osserva non senza un brivido di emozione e con giusto orgoglio che questa è una delle iniziative sportive amatoriali di maggior successo. Una cosa che sarebbe piaciuta moltissimo a Renzo, un bel modo per ricordare il suo sorriso e la sua disponibilità per gli altri. E’ preceduta il sabato dal “Memorial Franco Chiesa” dedicato ai mini atleti under 13. E’ una manifestazione che conquista molti trentini e anche diversi residenti a Ravina come partecipazione diretta e anche in termini di volontariato con un centinaio di persone che preparano l’evento. Si raccolgono i soldi e si cerca un coinvolgimento delle persone. Ci si inerpica lungo i sentieri e al contempo si sale verso una maggiore consapevolezza dei bisogni di chi è meno fortunato.

“Anche quest’anno – spiega Caterina Mazzalai – parte del ricavato sarà devoluto al progetto ‘Una scuola a Kirtipur in Nepal’”. Il progetto “Rarahil Memorial School”, attuato a Kirtipur, una cittadina di 40.000 abitanti non lontana da Kathmandu, la capitale del Nepal, promuove la realizzazione di una scuola per i ragazzi del posto ma anche per bambine e bambini di strada. L’idea è venuta ormai qualche anno fa a Fausto De Stefani, mantovano, un uomo, uno scalatore che ha salito tutti i quattordici 8000 del mondo senza dimenticare i contesti di partenza di quelle memorabili ascese che sono sovente contesti di povertà e privazioni impensabili.

Alessandro Tamanini, già Presidente della SAT di Mattarello, segue con entusiasmo e convinzione il progetto, recandosi spesso a Kirtipur con De Stefani. Si era partiti col seguire 150 ragazzi e adesso sono 750, il massimo della capienza. Vuol dire che la scuola si è ampliata con la costruzione di nuovi stabili, un convitto con cucina e mensa, laboratori di scultura, del legno e della pietra, un importante dispensario medico, aperto anche alle altre scuole bisognose.

Circa 135 sono i minori adottati a distanza, ragazzi che non hanno nessuno che si prende cura di loro o appartenenti a famiglie poverissime; per gli altri le famiglie pagano qualcosa in base alla disponibilità economica.

La scuola è aperta a tutti al di là di ogni riferimento politico o religioso, il solo aspetto prioritario è costituito dai bisogni del singolo bambino o ragazzo, al suo diritto a una crescita decorosa. La “Rarahil” è aperta ai ragazzi che hanno dai 4 ai 18 anni.

Anche la Provincia di Trento ha contribuito alla realizzazione della scuola, intervenendo significativamente due volte. C’è molto Trentino in questa scuola, basti pensare allo stabile dell’ambulatorio medico, alla cucina, al refettorio e ora anche allo spazio verde dedicato all’attività ludica e alla tutela dell’ambiente.

Per il futuro si pensa di estendere la collaborazione della Provincia di Trento attraverso nuove iniziative, magari coinvolgendo piccole realtà imprenditoriali locali. Sono infatti in fase di studio modesti, ma importanti progetti per sfruttare il fotovoltaico e per una capillare educazione alla raccolta differenziata dei rifiuti nell’ampio circondario della scuola, compresa la periferia di Kirtipur. La manutenzione di un parco adiacente la scuola, infatti, ha lo scopo preciso – osserva Caterina – di educare al gusto della bellezza e della cura per la natura. Perché è ben vero che questi ragazzi hanno prima di tutto l’esigenza di mangiare e nutrirsi, ma tutto concorre alla formazione di persone attente e in armonia con l’ambiente che le circonda. E’ una campagna che vede tra i protagonisti anche il Rifugio “Damiano Chiesa” di Danny Zampiccoli sull’Altissimo nel gruppo del Baldo con bellissima vista sul lago di Garda, con momenti conviviali di amicizia e solidarietà.

Così la corsa in salita da Ravina a Vaneze trova un seguito durante tutto l’anno. E’ davvero un bel modo per festeggiare i 40 anni della Sat locale, un gruppo coeso di amici. Le persone care che non ci sono più è come se fossero presenti nel ricordo e nell’impegno quotidiano. Gli orizzonti si allargano come risulta naturale per chi ama la montagna e sale sulle vette. Si fa la propria parte per rendere una piccola porzione di mondo un po’ più ospitale, un po’ migliore.

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