Quei cardinali amici del Trentino

Sono 15 i nuovi cardinali, provenienti da 13 nazioni di ogni continente, che Papa Francesco nominerà durante il Concistoro del 14 febbraio prossimo. Con loro saranno nominati inoltre cinque cardinali non elettori: “arcivescovi e vescovi emeriti che si sono distinti per la loro carità pastorale nel servizio alla Santa Sede e alla Chiesa”, ha annunciato il Papa, dopo l’Angelus di domenica 4 gennaio.

Tra i nuovi cardinali, tre sono nomi noti in Trentino: Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, attualmente presidente della Commissione episcopale per le migrazioni, della fondazione Migrantes della Cei e già presidente di Caritas italiana dal 2003 al 2008; Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, arcivescovo di Bangkok (Thailandia); e infine Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo, che predicò gli esercizi spirituali ai preti trentini nel novembre 2009 a Loreto. In un’intervista a Radio Vaticana commentando le nomine cardinalizie, tra cui la sua, ha ricordato che “anche nelle nostre periferie, cittadine come Ancona, le sofferenze, le povertà, i disagi, le solitudini… sono numerosissime”.

Più consolidato e continuativo nel tempo il rapporto tra il Trentino, e l'Alta valle di Non in particolare, e mons. Francesco Montenegro. Il vescovo di Agrigento è da anni in prima linea nell’accoglienza delle migliaia di migranti che attraversano il Mediterraneo per approdare a Lampedusa (fu al fianco di Papa Francesco durante la sua storica visita all'isola siciliana, nel luglio 2013). Proprio per questo suo impegno mons. Montenegro è stato più volte ospite delle iniziative promosse dall’associazione “La Storia siamo Noi” sui temi della legalità, del lavoro e dell’accoglienza. Nell’ambito del progetto “COeSI – Convivenza e Sicurezza” ha preso parte all’evento “La Rosa del Ricordo” tenutosi a Ronzone a un anno dalla tragedia al largo di Lampedusa che causò 300 vittime. Mons. Montenegro – semplicemente “don Franco” per la sua gente – è stimato non solo per le sue battaglie a fianco degli ultimi e per i diritti dei migranti, ma è noto anche per gli strali lanciati contro la mafia (si è spinto a vietare i funerali religiosi ai mafiosi). Di lui don Mauro Leonardelli, decano di Fondo, ricorda la partecipazione alla Via Crucis tra Romeno e Sarnonico e l’incontro con i profughi ospiti a Castelfondo. La nomina a cardinale? “Una scelta inattesa, ma significativa; è un testimone credibile del Vangelo”, ha commentato don Leonardelli ai microfoni della radio diocesana Trentino inBlu.

Altra figura di testimone, in particolare del dialogo interreligioso e della convivenza tra le fedi e tra i popoli, è mons. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij. L'arcivescovo di Bangkok (Thailandia) conosce Trento e il Trentino in virtù dell'amicizia personale con l'arcivescovo Bressan, che risale al periodo della missione di Bressan come nunzio in Estremo Oriente. Ma è legato a questa terra anche perché lo si annovera tra i vescovi “amici” del movimento dei Focolari. In questa veste ha preso parte ai convegni promossi alla Mariapoli di Cadine nell'agosto 2011 e nel luglio-agosto 2014. In Thailandia il movimento dei Focolari ha messo radici dopo la visita della fondatrice Chiara Lubich, che volle incontrare – dapprima singolarmente e poi insieme – i vertici di buddisti, musulmani e cattolici.

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