Quelle lettere segnate dalla Provvidenza

Nelle lettere dei familiari di Balduino Rizzonelli si coglie la tensione religiosa che alimenta la vita quotidiana

La fede non risolve i problemi, ma aiuta ad affrontarli”. Quest’affermazione, che mi veniva ripetuta sovente da mia zia Irene, l’ho riscontrata leggendo dettagliatamente le lettere scritte dai suoi familiari di Roncone a Balduino Rizzonelli, lontano per motivi di lavoro o per servizio militare dal 1930 al 1940. L’epistolario che Balduino ha conservato come un tesoro (poi consegnato alla sorella Irene) è molto ricco di aneddoti e di riflessioni, nelle quali colpisce come una peculiarità la fede costante in Dio, a prescindere dalle difficoltà della situazione. Sono frasi semplici, basate sulla convinzione che – come dice Papa Francesco – “la chiave che apre la porta alla fede è la preghiera.” (Papa Francesco).

Propongo senza commento alcuni di questi riferimenti estrapolati, affinché ognuno – aldilà delle sue convinzioni – ne tragga le proprie conclusioni.

Le prime due citazioni sono del 1930 quando Balduino si trova per lavoro a Prestane (Trieste) stazione, sulla linea Trieste-Lubiana. Gli scrive il padre Ulisse.

7 maggio:“ La mamma in questo mese non fa che pregare per te che ti tenga sano, buono e che felicemente tu possa conseguire un buon mestiere.”

22 maggio:“ L’ altro giorno la mamma in compagnia della Paolina è andata al santuario della Madonna del Lares, pregando molto per te che ti conservi bene e che le tue condizioni possano migliorare e abituarti al distacco della famiglia”. Padre Ulisse

Le prossime lettere sono del 1933, quando presta servizio militare al 7° Reggimento Alpini Battaglione Feltre.

28 settembre 1933, XI era fascista :…”Ti raccomando  di mantenerti buono e di non dar retta ai cattivi compagni che in quei posti non mancano e di pregare spesso se vuoi che Gesù ti aiuti nell’arduo cammino che hai intrapreso” (dalla sorella Cornelia)

15 novembre 1933, XI era fascista :Dopo la morte di un parente: “Cosa si può fare : non vi è altro che sottomettersi ai divini voleri e di rassegnarsi con coraggio”. (dal padre Ulisse)

17 dicembre  1933“Nei prossimi giorni pregheremo con fervore il Divino Pargoletto che ti dia coraggio e ti conservi sano, buono e virtuoso”. (dalla sorella Cornelia

28 dicembre  1933“ Ho pregato tanto in questi giorni il Divino Infante affinché ti conservi sempre buono, anche in mezzo ai pericoli della vita militare, e che ti renda meno ardua la vita del soldato.” Sorella Cornelia

Nella lettera da Cornelia del 14 febbraio  1934” si legge: Sono contento che tu abbia trovato quel ritrovo cattolico, così resterai lontano dai pericoli della città” e poi ancora: Questa mattina dopo messa prima sono partiti in pellegrinaggio per Roma Remo Bazzoli “magher” e Lino Mussi “mason” portando seco una croce di legno per far benedire dal Santo Padre; fanno tutto il viaggio a piedi elemosinando da un paese all’ altro per il vitto necessario. Sono partiti fra l’ entusiasmo di tutta la popolazione e tutti hanno fatto elemosina. Fanno conto di ritornare il venerdì santo….”

Le altre lettere sono del 1934 quando Balduino presta servizio al 7° Reggimento Alpini, Compagnia Deposito, Belluno

6 marzo  1934“Sono molto contenta come impieghi bene il tempo della vita militare. Vedrai Nino che Gesù te ne darà la ricompensa, continua così fino alla fine…” …. “ ti ricordo tutti i giorni nelle mie povere preghiere”… Sorella Cornelia

maggio  1934: ”In questo mese della Madonna raccomandati alla Sua Divina Grazia pel felice ritorno in seno alla tua famiglia che io pure non mancherò d’ innalzare le mie preci.”  Padre Ulisse

…” la mamma continua a pregare per te la Vergine affinché largheggi sopra di te copiose benedizioni e grazie che ti sono necessarie nell’ ardua vita miliare.”  Sorella Cornelia

Nel 1940 Balduino è all’ 11° Alpini, 237 Compagnia, Battaglione “”Val Fassa”

16 giugno  1940: “Coraggio Nino, la Madonna che ti ha sempre protetto, non ti abbandonerà neanche in questo frangente. Noi ti abbiamo continuamente nel cuore e ti ricordiamo caldamente nelle nostre preghiere”. Sorella Irma

Lettera, 16 giugno 1940: “La mamma ti rammenta ogni ora e vive sempre con ansia e timore, continua a pregare unitamente alle figlie che Dio ti faccia la grazia di ritornare sano e salvo…. (Padre Ulisse)

Le prossime lettere sono tutte della sorella Irene.

25 giugno 1940: “ Noi ti seguiamo sempre con la preghiera più fervida e affettuosa avvalorata dal sacrificio e dall’ ansia per la tua lontananza. Tu offri con  generosità al Signore i disagi, i timori, le preoccupazioni in cui vivi trasformando tutto in preghiera. Il Signore non mancherà di accettare tutto e farlo discendere in pioggia d’ oro, di grazie e di benedizioni.”

29 giugno  1940 : “Affidati al Signore che ti aiuterà senz’ altro.”

Lettera, 31 luglio 1940: “ Pensiamo con tristezza che si avvicina la sagra e tu non ci sarai come il solito a passarla con noi. Sostituiremo l ‘ assenza con la preghiera perché la Vergine, che dal Rocciamelone  (il santuario più alto d’Europa sulle Alpi Graie) ti  ha sempre custodito e protetto, continui a vigilare sulla tua giovinezza”.

2 luglio 1940: “Ringraziamo la Madonna che ti ha preservato da ogni pericolo.”

22  agosto 1940: “ Confidiamo ugualmente nel Signore che anche una prossima partenza, sempre dolorosa perché sconosciuta come dici molto bene nella tua, ti aiuti e ti assista come ha fatto fino a ora. Vedrai che la Madonna che con tanto fervore hai pregato nel giorno dell’ Assunta, ti proteggerà ovunque. “

11 settembre 1940 – XVIII (anno dell’ era fascista): “ Ci sarà la Madonna che porterà un raggio di sole in mezzo a tante croci e la pregheremo di tutto cuore perché ti aiuti in ogni momento, ti sia scudo in mezzo alle tristezza della vita militare”.

22 settembre 1940: “ La Provvidenza non manca di venirci in aiuto.”

1 ottobre 1940: “Confidiamo in questo mese dedicato alla Madonna del Rosario, che verrà in nostro aiuto e un giorno ci riunirà tutti insieme per dimenticare la nostalgia in questi giorni d’ assenza. Pregheremo sempre come abbiamo fatto finora perché l’ esilio ti sembri meno doloroso e amaro”.

a cura di Vincenzo Rizzonelli

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