Donne e lavoro, il peso delle scelte

Ospite d'onore la professoressa d'origine trentina Francesca Gino, donna che è riuscita a raggiungere posizioni di leadership

I numeri sulla disoccupazione femminile in regione restano preoccupanti, anche se nel terzo trimestre del 2014 si è registrato un punto percentuale in meno: dall'8,3% al 7,2%. È il dato confortante emerso nel corso del convegno "Lavoro e nuove opportunità: una storia di successo femminile" promosso dalla Consigliera di parità, l'avvocata Eleonora Stenico, in collaborazione con l'Assessorato allo Sviluppo Economico e Lavoro e l'Assessorato alle Pari Opportunità svoltosi nella Sala Belli del Palazzo della Provincia l'8 gennaio. Ma si può e si deve fare di più, come sottolineato dalla dirigente generale dell'Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento, Antonella Chiusole, che ha coordinato i lavori, dagli assessori Olivi e Ferrari e dalla delegata del Rettore dell'Università degli Studi di Trento alle Pari Opportunità, Barbara Poggio, durante l'incontro allietato dagli intermezzi musicali a cura della Scuola Musicale "Il Diapason".

Ospite d'eccezione la professoressa Francesca Gino, trentina originaria di Tione. Dopo la laurea in economia con il massimo dei voti all'Università di Trento e il dottorato presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, oggi, a 37 anni, insegna economia aziendale all'Università di Harvard. Due anni fa Francesca Gino ha vinto il premio "Cumming scolary a Word" attribuito a giovani ricercatori e nel 2014 il premio del Consolato Italiano di Boston come "giovane promessa" fra gli italiani all'estero.

La sua testimonianza è quella di una donna che è riuscita a raggiungere posizioni di leadership attraverso un percorso di realizzazione professionale frutto di scelte consapevoli. E “La scelta giusta” (Sperling&Kupfer, 2013), è il titolo del suo ultimo libro, uscito anche in Italia, in cui raccogliendo il frutto di ricerche decennali approfondisce motivazioni e condizionamenti alla base del processo decisionale. Numerosi gli spunti di riflessione emersi. "La mia scelta giusta è stata quella di andare negli Stati Uniti 15 anni fa, potevo lasciarmi condizionare dal desiderio di restare, invece mi sono aperta ad altre prospettive. Le nostre scelte sono influenzate da fattori interni, esterni e relazionali e dagli studi fatti su campioni di studenti e manager, abbiamo notato che le donne hanno un maggior numero di obiettivi rispetto agli uomini, ma quando c'è la possibilità di essere promosse a ruoli di potere, avvertono più tensioni nella loro realizzazione proprio per il numero elevato. Ma sono tensioni reali o esistono solo nella mente delle donne?".

Esiste poi la percezione culturale radicata per cui la donna è associata alla casa e l'uomo al lavoro, ma il tema della discriminazione di genere è molto sentito in America anche se alcune soluzioni sono estreme: imprese come Apple e Yahoo hanno deciso di proporre alle proprie dipendenti il congelamento degli ovuli in modo da consentire di portare avanti la carriera e poi di fare figli in un secondo momento.

Il problema principale rimane ovunque quello della conciliazione tra lavoro e vita privata e l'assessore Olivi ha sottolineato la necessità di operare su più fronti prevedendo un sistema di certificazione premiale per le imprese che valorizzano il lavoro femminile, incentivando la frequentazione di corsi di studio che incrociano meglio le opportunità di lavoro, infine sostenendo le imprese femminili, che sono più flessibili, ma in Trentino sono meno del 20% (un dato sotto la media nazionale).

E’ possibile realizzarsi professionalmente anche nel mondo accademico, come testimoniato da Barbara Poggio. Tuttavia nel mondo universitario trentino esistono squilibri di genere che si riducono molto lentamente: la popolazione studentesca è costituita per il 52% da studentesse, ma i corsi che offrono maggiori opportunità occupazionali sono frequentati per il 90% da studenti. E, pur avendo avuto una rettrice, Daria De Pretis, ora giudice della Corte Costituzionale, man mano che si sale nella gerarchia del potere la presenza di donne è sempre più rarefatta.

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