Pari opportunità, dalla violenza economica alle formazioni per professori: le azioni della Provincia di Trento

Il Duomo colorato di viola per ricordare la violenza sulle donne. Foto di Gianni Zotta

“Nel corso del 2022 intendiamo affrontare il tema della violenza economica sulle donne, un fenomeno poco studiato e sommerso, che va approfondito assieme alle forme di violenza psicologica, quantomai distruttiva e paralizzante”. Questo uno dei punti all’ordine del giorno per la Commissione provinciale per le pari opportunità; un punto che è stato esposto dalla presidente Paola Maria Taufer nel corso della conferenza stampa di lunedì 7 marzo, organizzata dalla Provincia per fare il punto sulle azioni messe in campo per contrastare la violenza di genere in occasione dell’8 marzo, giornata dei diritti delle donne.

“Vogliamo anche proporre modelli femminili forti e capaci – ha aggiunto Taufer -; per questo in collaborazione con il Comune di Trento abbiamo in programma una mostra tematica. Rilanceremo inoltre i tavoli dedicati alla violenza e alla medicina di genere. Positivo poi che la Consulta degli studenti e gli istituti scolastici si siano mostrati interessati a questi percorsi”.

Le risorse messe a disposizione dalla Provincia per il 2022 ammontano a 75mila euro per i progetti annuali e a 15mila euro per le iniziative di sensibilizzazione. Sarà garantito in via prioritaria il finanziamento di un progetto per ciascun distretto famiglia e comunità, attribuendo un punteggio specifico per il possesso di certificazione “Family in Trentino”, “Family Audit” e “Family Audit Executive”.

“Abbiamo pensato di lavorare sulle agenzie che sono di aiuto alle donne per proporre percorso territoriale di laboratorio, finalizzate alla costruzione di buone prassi”, le parole di Laura Castegnaro, direttrice dell’Ufficio pari opportunità e contrasto alla violenza sulle donne. “Questo per favorire la circolazione delle informazioni e far sì che le donne chiedano aiuto”.

Luciano Covi, direttore di Iprase, ha sottolineato l’importanza del programma di formazione per gli insegnanti, finalizzato ad accrescere le competenze utili per individuare precocemente le situazioni di violenza assistita e per intervenire in modo efficace e tempestivo sul fronte della prevenzione. Quest’ultimo percorso sarà realizzato attraverso 10 giornate formative che si svolgeranno a partire da maggio e che proseguiranno poi il prossimo autunno.

“Il tema dell’equità e delle pari opportunità è una priorità del sistema educativo provinciale e anche un punto di forza del sistema trentino”, ha detto Covi. “Ci sono degli aspetti da migliorare – pensiamo ad esempio alle scelte prettamente femminili negli indirizzi umanistici rispetto a quelli scientifici – ed abbiamo appunto avviato un importante lavoro per rendere maggiormente consapevoli tutti gli studenti e le famiglie sugli sbocchi occupazionali. C’è poi il lavoro portato avanti con gli insegnanti per dare loro strumenti per favorire la maggiore equità”.

La scuola, ha ricordato il direttore di Iprase, è impegnata anche sul fronte del contrasto al bullismo e cyberbullismo, alla violenza assistita, alle dipendenze e l’impegno del sistema scuola verso una più diffusa alfabetizzazione finanziaria, che prelude ad una maggiore autonomia femminile.

In conferenza è stato lanciato un video legato alla campagna “Aiutaci a stare al tuo fianco”. Sono stati ricordati anche i numeri 112 e 1522 per l’antiviolenza e lo stalking.

Le donne nel mercato del lavoro: i dati in Trentino

Laura Pedron, dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico, ha analizzato la presenza della donna sul mercato del lavoro: nel terzo trimestre del 2021 la percentuale delle donne occupate in provincia di Trento si è attestata al 63,7%, mentre l’analogo indicatore maschile raggiunge il 77,6%. Il divario di genere risulta di 13,9 punti percentuali.

In valore assoluto questo quadro corrisponde a 136.979 occupati maschi e a 110.341 occupate. Il tasso di disoccupazione femminile, che anche in questo caso risulta peggiore di quello maschile (al 3,0%), è del 5,0%.

Le persone in cerca di occupazione di genere femminile sono 5.777 e i disoccupati maschi 4.167. L’effetto rimbalzo in uscita dalla fase più acuta della pandemia premia la componente femminile che, precedentemente, è stata peraltro la più colpita dalla crisi.

Nel terzo trimestre del 2020 occupazione e disoccupazione hanno tenuto nettamente meglio per i maschi mentre le femmine hanno peggiorato la loro condizione sul mercato del lavoro rispetto ad entrambi questi indicatori.

Da notare che il 40,2% delle donne che lavorano in Trentino fornisce la propria prestazione professionale con un orario ridotto: questa opzione lavorativa consente alle donne una migliore conciliazione dei tempi di lavoro e non lavoro, ma le penalizza sul versante retributivo, in prospettiva anche sul piano pensionistico e non di rado nella stessa crescita professionale e di carriera.

Tra gli occupati di genere maschile il part-time pesa il 6,7%. Con riferimento alla tipologia contrattuale emerge un ulteriore dato di debolezza: lavorano con un contratto a termine il 21,2% delle donne dipendenti (più di 1 su 5) a fronte del 16,2% dei maschi.

Il fenomeno della precarietà raggiunge la quota maggiore tra i giovani 15-34enni e ancora una volta le ragazze risultano le più penalizzate: sono a termine il 40,0% delle dipendenti di questa fascia d’età contro il 32,2% dei maschi.

Infine una prospettiva sullo sviluppo delle carriere femminili: il Trentino ha 71 dirigenti donna, posizionandosi al 29° posto in Italia, ma c’è da dire che negli ultimi anni e con la pandemia il dato ha mostrato una significativa crescita. La Provincia, in coordinamento con Trentino Sviluppo, ha attivato un programma di interventi per creare condizioni di stimolo e incentivazione che portino quanto più possibile le donne nel mercato del lavoro. Ad esempio con interventi legati alla formazione e alla conciliazione vita-lavoro, allo smart working e attraverso il piano di accompagnamento al lavoro e formazione (GOL).

Claudia Gasperetti, coordinatrice del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Trento, ha annunciato che dall’8 marzo al 9 aprile Palazzo Roccabruna ospiterà la mostra fotografica “L’impresa di mettersi in proprio”, ideata dal Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile (CIF). Il progetto espositivo racconta esperienze professionali di successo, l’affermazione di una cultura imprenditoriale libera da stereotipi di genere, per incentivare, soprattutto tra le generazioni più giovani, la nascita di nuove imprese guidate da donne.

Al centro donne forti e determinate che hanno saputo gestire in prima persona la loro vita e decidere del loro futuro professionale: esempi di coraggio, che insegnano come affrontare le sfide, trovare le risorse, costruire le competenze al fine di creare e guidare la propria attività con passione e tenacia per raggiungere obiettivi ambiziosi.

La mostra è completata, tra le altre, da una sezione che riporta informazioni utili a comprendere l’evoluzione dell’imprenditoria femminile in provincia di Trento e le articolazioni al suo interno, con riferimento ai diversi settori produttivi e all’incidenza di diverse componenti come quella giovanile e quella straniera.

“Credo sia fondamentale fare rete e facilitare il lavoro di sintesi – ha detto Gasperetti -. Le nostre imprenditrici sono disponibili ad andare nelle scuole a portare la loro esperienza e far conoscere alle ragazze e ai ragazzi quali sono le opportunità presenti sul territorio”.

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