Non ce l’ha fatta Luigi Bolzoni, volontario moenese in Africa

Il volontario moenese Luigi Bolzoni
Moena. La salma di Luigi Bolzoni, il volontario moenese morto in Africa, si trova ancora a Nairobi; in settimana dovrebbero concludersi le complesse procedure per il rientro in Valle di Fassa. Intanto la comunità si è riunita in preghiera nella parrocchiale di Moena. Luigi Bolzoni, artista specializzato in icone russe, era partito per Gulu (Uganda) con il figlio Stefano, per decorare la chiesa realizzata da fratel Elio Croce di Moena. Si era subito messo al lavoro per affrescare le grandi pareti bianche dell’edificio sacro.

Purtroppo a metà dicembre un camion ha urtato Luigi Bolzoni che si stava spostando in bicicletta lungo la strada principale di Gulu. Il volontario moenese era caduto violentemente a terra battendo il capo. Subito soccorso dai passanti aveva trovato le prime cure al Sant Mary’s Hospital di Gulu e successivamente era stato trasferito a Nairobi con un aereo. Qui i sanitari si erano presi cura di Luigi, intervenendo per ridurre la pressione causata da due ematomi cranici provocati dalla rovinosa caduta.

Le condizioni di Luigi Bolzoni erano lentamente migliorate alimentando le speranze della famiglia e degli amici. Si attendeva speranzosi la sua completa ripresa per il rientro in Italia. Purtroppo le sue condizioni si sono aggravate ed è sopraggiunta la morte sabato scorso. Luigi Bolzoni, 65 anni, aveva incontrato l’arte sacra delle icone russe nel 1994. Di qui la frequentazione di numerosi corsi di iconografia prima a Trento e poi a Padova seguendo uno dei maggiori iconografi russi viventi: padre Andrey Davidov. Ha tenuto in collaborazione con il Circolo Culturale Valentino Rovisi di Moena, alcune apprezzate mostre di icone in Valle di Fassa.

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