Ponale, il comitato contro il Comune: troppa poca attenzione

La Ponale, per la quale la Busa è conosciuta in tutto il mondo
C’era un tempo che la strada della Ponale non la voleva proprio nessuno. Troppo pericolosa, dopo la sua dismissione da arteria veicolare, da percorrere, troppo complicato metterla in sicurezza, troppo costoso manutenerla. Per molto tempo dopo che la strada è stata chiusa al traffico (per l’apertura del tunnel “Agnese” tra Riva e la Val di Ledro) quel tracciato ha rischiato di finire nel dimenticatoio, di essere abbandonato e chiuso con uno di quei tristi cancelli che ancora oggi si vedono sbarrare i tratti di Gardesana Occidentale sottostanti. Poi è successo qualcosa.

Grazie alla mobilitazione di tanti cittadini, rivani, ledrensi, altogardesani, l’interesse per quella strada è salito piano piano e si è deciso di salvarla, trasformandola anziché in un “relitto stradale” inaccessibile, in un percorso pedonale per escursionisti vogliosi di vedere il Garda da una diversa angolazione. Così è cominciata l’avventura della Ponale.

Oggi quella strada, è forse tra le cose più rinomate e conosciute in giro per il mondo della nostra Busa. Se ne parla sui siti specializzati, nei forum, sui social network, ne hanno scritto le riviste di bike, ci hanno girato videoclip atleti rinomati e anche un campione del motociclismo come Nicky Hayden, che l’estate scorsa in vacanza a Riva non ha rinunciato a farsi un “selfie” (come vengono chiamati adesso gli autoritratti col telefonino).

Ad occuparsi della conservazione prima, della rinascita poi e del trionfo mediatico della Ponale oggi era ed è il comitato “Cis” guidato dal rivano Fabrizio Di Stasio. Il gruppo raccoglie risorse dagli enti del territorio e le spende per sistemare la strada, intervenire dove necessario, verificarne la sicurezza, cambiare le staccionate e modificare la pavimentazione ancora oggi in parte asfaltata (nelle gallerie) in parte in terra battuta.

Da tempo, però, il comitato lamenta la poca attenzione che le istituzioni altogardesane e trentine riservano ad un patrimonio collettivo che ha già dimostrato di valere ben più di quanto si pensasse. Di qui lo scontro, in questi giorni, col comune di Riva, che di fronte all’ennesima richiesta di maggiore contribuzione da parte del comitato ha detto chiaro e tondo che il comitato o se la cava con le risorse che ci sono, oppure può fare un passo indietro e lasciare che sia il Comune stesso a farsi carico della strada. La risposta del comitato “Cis” non si è fatta attendere. Col presidente Di Stasio che ha rigettato l’ipotesi e ha chiarito che alla Ponale continuerà a pensarci il comitato.

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