Il fisico trentino a capo dell’Asi

Dal 14 maggio scorso Roberto Battiston è stato chiamato dal governo a dirigere l'Agenzia Spaziale Italiana, per rilanciarla dopo la discussa gestione di Enrico Saggese.

Classe 1956, trentino di origine, il prof. Battiston è docente di fisica sperimentale di fama internazionale, con studi al Cern di Ginevra e a Cape Canaveral. Ha lavorato assieme al Premio Nobel Samuel Ting all’esperimento AMS, con lo spettrometro magnetico portato in orbita dallo Shuttle nel 2011, che serve per effettuare misure di precisione nello spazio ed è stato realizzato anche grazie alla ricerca tecnologica IRST/FBK.

Ordinario a Perugia dal 1993, Battiston è tornato nel 2012 a Trento – dove vive con la moglie e i quattro figli – per insegnare e dirigere il nuovo centro nazionale dell’INFN, il TIFPA, dedicato alla fisica e tecnologia spaziale nel settore delle astroparticelle.

Oltre a ridare slancio all’Agenzia Spaziale Italiana (di cui ci parla in quest’intervista), si sta dedicato allo studio di uno strumento per la rivelazione di elettroni che sarà installato nel 2016 sul satellite cinese CSES (China Seismo-Electromagnetic Satellite), per poter monitorare fenomeni geofisici su grande scala, come i terremoti. Il progetto, su incarico proprio dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha visto l’assegnazione di un finanziamento da due milioni di euro al Trentino: uno al Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento e uno al Centro nazionale TIFPA dell’INFN a Trento.

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