“Ok le lingue alle materne”

All'assemblea della Federazione si è parlato anche della stabilizzazione degli insegnanti

"Lavorare con e per i bambini, investire in educazione dell'infanzia e nella sua qualificazione significa coltivare speranza del futuro". Alla base dell'azione della Federazione provinciale delle Scuole materne di Trento vi è questa premessa come emersa durante l'assemblea annuale svoltasi sabato 18 gennaio nella Sala Convegni delle Cantine Ferrari di Ravina.

La giornata, iniziata con la Messa, è proseguita con l'intervento del presidente Giuliano Baldessari incentrato sul tema "Coltivare speranza del futuro. Il nostro patrimonio educativo per andare oltre la crisi". Numerosi gli argomenti toccati con la sottolineatura del positivo riscontro registrato da uno strumento introdotto lo scorso anno, il Bilancio sociale integrato, che ha permesso di acquisire dati significativi in merito all'operato della Federazione e delle scuole associate. Gli esiti sono stati raccolti nel volume "Generare valore educativo e sociale: un Bilancio", presentati in un convegno tenutosi al Centro S. Chiara di Trento lo scorso 7 novembre.

"Costruire un Bilancio integrato è stata una scelta precisa che ci ha permesso di rispondere ad una diffusa esigenza di trasparenza, di rendicontabilità, di visibilità del valore generato dalla Federazione e dalle scuole associate nell'ambito dell'educazione all'infanzia nella comunità trentina", ha dichiarato Baldessari.

L'esigenza di costruire una cultura della valutazione è condizione fondamentale "per garantire all'intero Sistema le condizioni per crescere e innovare", rendendo al tempo stesso noto quanto fanno volontari, insegnanti, cuochi e operatori d'appoggio insieme alla Federazione per quasi 9000 bambini distribuiti in 136 scuole.

Tre i valori considerati costitutivi della mission del sistema della Federazione su cui concentrare l'attenzione rispetto all'impianto complessivo: qualità dell'educazione all'infanzia, autonomia e identità, generazione di capitale sociale. Cresce inoltre l'interesse delle scuole al progetto di accostamento alle lingue straniere.

"Al centro della vostra attività sta il valore dell'educazione e il vostro impegno fa guardare con fiducia al futuro", ha dichiarato il presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi rimarcando il valore di un percorso intessuto di qualità e innovazione riconosciuto a livello internazionale che funge da stimolo per l'attività della stessa pubblica amministrazione.

"Il trilinguismo è un obiettivo di legislatura dal quale non retrocediamo – ha proseguito -, tutto il sistema educativo e l'intero Trentino ne è interessato: si tratta di colmare il divario con i Paesi europei, di migliorare sotto il profilo della competitività".

Una decisione politica che si è tradotta in 36 milioni di euro a favore del sistema scolastico nella consapevolezza che perseguire obiettivi ambiziosi e investire sul capitale umano è via privilegiata per uscire dalla crisi. Senza trascurare chi non riesce a stare al passo, e dunque ulteriori risorse saranno destinate ai bisogni educativi speciali. Inoltre, a fronte di un maggior impegno nella diffusione delle lingue straniere, la Provincia ha avviato un processo di stabilizzazione di circa 240 insegnanti, di cui 86 nel settore delle scuole equiparate.

"La qualità del Sistema è evidente – ha proseguito Rossi -: è un servizio alla comunità che deve però sapersi adattare ai cambiamenti che la riguardano". Un patrimonio di risorse, competenze, persone, pratiche e idee che rappresentano una tradizione da valorizzare in una logica di innovazione. All'assemblea erano presenti anche Roberto Festi, vicepresidente della Federazione, la dirigente generale del Dipartimento della conoscenza Livia Ferrario, il dirigente del Servizio infanzia e istruzione Roberto Ceccato e Paolo Castelli, assessore all’istruzione e sport del Comune di Trento.

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