Ospedale S. Chiara “amico dei bambini”

Venerdì 30 gennaio l’ospedale S. Chiara riceve il diploma di “Ospedale Amico dei Bambini” da parte del presidente dell’Unicef Italia, con una cerimonia che inizierà alle 14.30 presso l’Auditorium dell’ospedale; è previsto anche un momento di dibattito e approfondimento con alcuni esponenti Unicef e con gli operatori e i direttori dei dipartimenti e dei reparti interessati dall'iniziativa.

Il riconoscimento dell'Unicef viene rilasciato alle strutture ospedaliere che si impegnano in un percorso di protezione, promozione e sostegno dell’allattamento materno nei servizi per la maternità. In Italia sono soltanto 24 gli ospedali che possono vantare questa qualifica, mentre nel mondo (e soprattutto nel mondo più povero) sono più di 20.000.

Da più di cinque anni l’Azienda sanitaria si è impegnata in questo progetto. Per arrivare ad essere “Ospedale Amico dei Bambini” devono essere rispettati i “10 passi” richiesti dall’Unicef. C’è voluto un notevole lavoro organizzativo da parte della referente dott.ssa Anna Pedrotti per formare e informare tutto il personale coinvolto nelle cure materno-neonatali, per far adeguare tutte le strutture ospedaliere, e per estendere i “10 passi” anche ai neonati ricoverati. In Italia il S. Chiara è il primo tra gli ospedali “Amici” che comprende anche la Terapia intensiva neonatale.

L'allattamento al seno consolida il rapporto mamma-bambino e fa bene alla salute del neonato. “Un riconoscimento che ci rende orgogliosi e che valorizza il nostro modello di accompagnamento alla nascita e al perpuerio”, ha commentato l'assessora provinciale Borgonovo Re.

Se negli anni Sessanta solo il 60% delle mamme allattava al seno, negli ultimi vent’anni in tutti i punti nascita trentini la media di neonati sani allattati al seno alla dimissione supera il 95%. E si è di molto ridotta la percentuale di mamme che sono dimesse con aggiunte di latte in polvere (al S. Chiara dal 15% al 5%).

Negli anni ’60-’70 a sei mesi allattava meno del 10% delle mamme; ora più del 50%. Il latte materno è “latte salvavita” per i neonati molto prematuri. Anche questi, ricoverati in Terapia intensiva neonatale al S. Chiara, sono dimessi col latte della loro mamma in percentuali altissime, più dell’80%. Merito di una Banca del Latte, presente a Trento da più di 40 anni, e ora sempre meglio organizzata.

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