Migola, il forno per fare il pane… e creare comunità

Annamaria Tecilla e Vittoria De Mare a Gardolo
Protagonista e promotore della socialità e dell’incontro tra culture è un forno per fare il pane, chiamato “Migola”, briciola appunto, e inaugurato sabato scorso al centro polifunzionale di Canova “La Casetta” di via Avisio. Uno spazio di incontro aperto tutti i venerdì dalle 9 alle 12. L’occorrente da portare con sé: un po’ di farina, del tempo da condividere e tanta voglia di imparare.

Il progetto “Pane, amore e … autonomia” è nato da un’idea dell’associazione Carpe Diem che gestisce i centri “giocastudiamo” e doposcuola di Gardolo e Canova. L’iniziativa è stata subito condivisa dall’associazione di volontariato Germogli di Trento, impegnata in progetti di solidarietà a livello locale e internazionale, che ha contribuito nel dare una risposta concreta. Il primo traguardo tangibile infatti è l’acquisto del forno da parte dell’associazione Germogli con il contributo del comune di Trento.

Punto di partenza di questo progetto è dunque la collaborazione tra associazioni; la forza è la sinergia che si è venuta a creare con altre realtà che si occupano di volontariato e le istituzioni locali (Polo Sociale Gardolo-Meano, la Circoscrizione di Gardolo e la parrocchia).

“Siamo abituati ad operare altrove e abbiamo imparato tante cose dalle piccole comunità”, racconta Annamaria Tecilla, referente di Germogli. “Condividere questo progetto significa portare ciò che abbiamo raccolto dalle nostre esperienze”. A Canova di Gardolo, vista l’elevata presenza di immigrati nel quartiere, realizzare un progetto simile è un passo importante nel cammino dell’accoglienza, della reciprocità e dell’aggregazione.

Così anche la scelta del pane ha il suo profondo significato. Il forno non vuol indicare solo la sua utilità domestica, ma vuol essere simbolo di utilità sociale e fermento di condivisione e fratellanza. Ogni popolo ha le proprie ricette, ingredienti, tempi e metodi di impasto ma il pane rimane sempre un bene prezioso presente sulle tavole del mondo. “Fa parte della quotidianità di ogni cultura”, ha spiegato durante l’inaugurazione Vittoria De Mare dell’associazione Carpe Diem. “Abbiamo voluto portare la dimensione domestica del fare pane in casa ad una dimensione collettiva che promuove l’autoconsumo e allo stesso tempo la voglia di stare insieme, far rete e socializzare ”.

Una così piccola comunità tanto diversificata al suo interno per provenienze, culture e credenze ha trovato un luogo comune da condividere. “Sentire il quartiere come qualcosa di proprio rappresenta la forza e l’unione delle persone che lo abitano”, ha ribadito l’assessore alle politiche giovanili del comune di Trento, Andrea Robol.

“Migola” dopo “migola”, insomma, per Canova si prospetta un futuro ricco di novità: dai laboratori di panificazione ai corsi di cucina e momenti conviviali, con lo spirito di fare comunità.

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