Libertà e responsabilità

“Non c’è libertà senza responsabilità e viceversa”: questa la frase che forse ha maggiormente colpito i partecipanti all’ultima delle tre serate sull’educazione ospitate nell’Aula magna dell’Arcivescovile di Trento in questo mese di febbraio. A proporre la sua lettura circa l’attuale stato di crisi è stato un ospite assai gradito per il Collegio di via Endrici, p. Gonzalo Miranda, professore di Teologia Morale e Bioetica nella facoltà di bioetica e teologia dell’Ateneo Regina Apostolorum: il sacerdote ha condiviso con i presenti la sua riflessione in particolare riguardo al concetto di libertà.

P. Miranda ha iniziato la sua relazione dando una definizione a questo termine per dissipare la confusione che spesso aleggia intorno ad esso: la libertà è la caratteristica specifica dell’essere umano in quanto capace di decidere; è questa l’azione che rende l’uomo veramente libero e lo realizza. Miranda ha sostenuto che non possiamo pretendere di comprendere noi stessi riduzionisticamente ossia riducendo il nostro punto di vista ad alcuni aspetti ristretti che, pur facendo parte dell’uomo, non lo esauriscono in modo completo. È l’uomo che decide, non un solo frammento di esso. Proseguendo il discorso, Gonzalo Miranda ha sottolineato l’importanza di trasmettere ai giovani, nelle scuole, in famiglia, quest’idea: che una scelta comporta sempre una certa responsabilità e che esserne coscienti non significa diminuire la propria libertà, ma al contrario, realizzarla compiutamente. Ha inoltre evidenziato l’esistenza di un lato delle cose che attualmente svilisce la libertà, intesa solo come libero arbitrio: gli atti decisi dall’uomo non sono necessariamente buoni solo perché scelti liberamente. La facoltà di esercitare la libertà – si è appreso da Miranda – non nasce già matura. Il bambino, il ragazzo – loro solamente tra tutti gli animali che vengono concepiti – possono giungere ad esprimere la loro libertà soltanto imparando a liberarsi dal passivo assoggettamento ai condizionamenti.

L’educazione è appunto la dinamica attraverso cui questa virtualità diventa realtà. Successivamente il professore ha denunciato l’abitudine sempre più diffusa di giustificare le azioni contrarie alla natura umana come frutto del cambiamento culturale. «La cultura – s’è detto – deriva dalla natura umana. Non è vero che l’esistenza precede l’essenza!»: prima infatti nasciamo, poi prendiamo coscienza di esistere. Per concludere padre Miranda ha citato, come sunto di un ideale progetto pedagogico da proporre ai ragazzi di oggi, una frase senza tempo di S. Agostino – «Conosciti, accettati, superati!» – con lo scopo di tracciare un tragitto da seguire in primo luogo da parte dei genitori, dei professori e degli educanti, poi anche da figli e alunni. Con questa frase si è concluso il ciclo di conferenze Educare al tempo della crisi proposto da alcuni professori dell’Arcivescovile, i quali anche quest’anno con cura e dedizione, hanno offerto la possibilità di riflettere sull’importanza di vivere nella speranza, di decidere liberamente, avendo come unico scopo l’amore.

Chiara Iori

(IV classico)

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina