“Alunni al Centro”, positivo il bilancio al terzo anno di attività

Un primo bilancio positivo arriva dopo tre anni. Tanto ci è voluto perché “Alunni al Centro” della Comunità Murialdo desse i primi frutti concreti. Il progetto è nato nel 2012 per assistere nei compiti i ragazzini dalla seconda alla quinta elementare, e oggi che alcuni di loro sono arrivati alle medie si può esprimere un giudizio sull’attività: c’è stata soddisfazione da parte degli insegnanti e delle famiglie.

Dal progetto “Alunni al Centro” sono passati in totale un centinaio di ragazzi, 30-40 all’anno, divisi in gruppi di lavoro a seconda della classe. Gli incontri si tengono il sabato pomeriggio a scuola negli Istituti Riva 1 e Riva 2, e prevedono un momento di gioco e socializzazione prima di passare allo studio. “Questo perché un altro obiettivo del progetto, e non meno importante, è quello dell’integrazione”, sottolinea Umberto Schettino, responsabile di Murialdo a Riva del Garda. “Alunni al Centro” raccoglie ragazzine e ragazzini non solo italiani e, ad oggi, il 60% dei partecipanti è straniero.

La Comunità di Riva del Garda non si occupa solo di accompagnare nella crescita i ragazzi con storie familiari difficili, ma da qualche tempo a questa parte porta avanti progetti dedicati alla promozione del benessere tra i giovani e le famiglie. I ragazzini sono seguiti da volontari ed educatori. “Importante evidenziare la presenza di volontari, sono una risorsa fondamentale”, ricorda Schettino. “I giovani rispondono positivamente se si dà loro fiducia e spazio”.

Lo stesso principio viene applicato dalla Murialdo ai bambini che accoglie e accompagna lungo il percorso scolastico. Il lavoro di “Alunni al Centro” prevede una modalità partecipativa, con i bambini che fanno i compiti in gruppo sotto la supervisione degli educatori e si gestiscono grazie a un “portavoce”, un ruolo di responsabilità di nomina mensile, che diventa il referente con i “grandi”: “Ogni mese tutti vogliono farlo. È bello e utile, perché così facendo si responsabilizzano. Se diamo valore ai ragazzini, loro sapranno darci una risposta positiva. Se però li riteniamo inadeguati, ecco che ci daranno risposte inadeguate”. I bambini, prosegue Schettino, devono essere valorizzati in base a ciò che sanno fare: “La crisi arriva quando un ragazzino o un adolescente si sente capace di fare nulla”, aggiunge.

Lavorare sui compiti del fine settimana non è sempre facile. Se sono troppi risulta difficile ottenere dei risultati, con l’esito unico dell’ansia per i bambini e, di conseguenza, per le famiglie. “Per questo abbiamo stretto una collaborazione con le scuole, in modo che ogni settimana i maestri diano compiti in una sola materia”. Schettino spiega che tante famiglie vivono i compiti dei figli come un momento di ansia che infesta i fine settimana. Se il bambino ha troppi compiti o non riesce a portarli a termine, ne soffre l’intero clima familiare. Se poi il lunedì mattina non ci sono risultati da mostrare a compagni e maestre, a soffrire è l’autostima del ragazzino. “Aumentare la fiducia in se stessi è l’obiettivo indiretto di ‘Alunni al Centro’”, conclude Schettino. “Constatare la propria auto-efficacia rispetto a un compito aiuta molto il bambino nel rapporto con se stesso e con gli altri”.

Alunni al Centro forse si estenderà anche a Ledro, dove la Murialdo sta già cercando collaboratori.

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