La brama dell’Avere

“Un momento di dialogo e confronto atteso da molti” ha detto don Andrea Decarli

Con la partecipazione di un folto pubblico di affezionati che da qualche settimana avevano segnato in agenda gli appuntamenti ha preso il via mercoledì scorso la 7° edizione della Cattedra del Confronto, promossa dal Gruppo cultura e università dell'Ufficio diocesano. “Siamo contenti, ma anche responsabilizzati – ha detto in apertura don Andrea Decarli, delegato per la Cultura – abbiamo creato uno spazio di dialogo e confronto, un momento atteso da molti che ci stimola a dare il meglio”.

L’edizione 2015 propone un tema intrigante perché intende addentrarsi nel mistero delle Tre tentazioni di Gesù, ma come attualizzarle per l’uomo di oggi?

Si è partiti con il tema dell’Avere: cibo, casa, vestiti sono necessari per vivere, ma la tentazione è quella di trasformare il possesso in schiavitù paralizzante, diventare incapaci di godere delle cose, appiattiti solo nel consumo. Come ritrovare invece il gusto di ciò che si ha e, magari, scoprire l’urgenza di condividerlo? E il tema della povertà dove si colloca? Solo un illusorio radicalismo?

La pretesa, poi, di un possesso smodato di cose non strizza l’occhio anche alla qualità delle relazioni umane?

Domande-chiave che accomunano, com’è tradizione della Cattedra, credenti, non credenti o diversamente credenti.

Per dialogare sul tema sono intervenuti un monaco, Sabino Chialà, della Comunità di Bose e un filosofo, Umberto Curi, docente all’Università di Padova.

Intermezzo musicale di Alberto Delama, diplomando in Violoncello al Conservatorio di Trento “F.A. Bonporti”.

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