“Mai più violenza”

L'ultimo abbraccio della comunità a Carmela Morlino, massacrata dall'ex marito. Le parole di papà Matteo: “Dobbiamo combattere tutti insieme perché ciò non accada mai più”

Parole di speranza e di denuncia contro la violenza per l'ultimo viaggio di Carmela Morlino, morta a soli 35 anni sotto i colpi di coltello inferti dall'ex marito, Marco Quarta. In centinaia, martedì 17 marzo nella chiesa della Natività di Pergine, hanno partecipato ai funerali della giovane mamma. Quarta è ancora in fuga e viene ricercato dal giorno del delitto, avvenuto a Zivignago il 12 marzo scorso, sull'uscio di casa. Mentre si consumava il dramma, i figli venivano accolti dai vicini nel tentativo di proteggerli.

Scossa da una tragedia senza un perché e dalla percezione di quanto sia difficile trovare rimedi efficaci contro la violenza di genere, l'intera comunità si è stretta attorno ai familiari, ai genitori – mamma Maria Teresa e papà Matteo -, alla sorella Giulia, ai piccoli Claudio ed Eleonora, condividendone il dolore straziante. La commozione era molta, come le rose bianche e i tanti rametti di mimosa che in molti tenevano fra mani e che coronavano il feretro di legno chiaro. Sul nastro nero la scritta: “Io sono Carmela!!!”, accanto alla sua immagine sorridente i disegni colorati dei figli.

“Nessuna violenza può distruggere quell’amore che Carmela ha donato ai suoi figli, alla sua famiglia e a tutti noi”, ha esordito il vicario generale, mons. Lauro Tisi, portando la vicinanza del vescovo di Trento, Luigi Bressan. Un amore senza misura quello di Carmela, testimoniato nei suoi gesti quotidiani, in famiglia, con gli amici, con i colleghi dell’Italscania di Gardolo ai quali lascia “una traccia indelebile per la sua generosità, le sue qualità professionali e umane”.

La cerimonia silenziosa e composta è proseguita con la meditazione del parroco di Pergine Valsugana, don Antonio Brugnara, che ha ricordato come fino alla fine Carmela abbia gridato il suo amore, fedele alle parole del Vangelo “amate gli uni gli altri, come Io ho amato voi”. Un amore che oggi riceviamo come un dono della vita. “La lama di quel coltello non ha trafitto solo lei – ha aggiunto don Antonio -, ma tutti coloro che le volevano bene e tutte le donne, che soffrono per le violenze familiari”. Poi il richiamo ad un impegno concreto e alla responsabilità collettiva per non permettere che “nei nostri schemi di vita, nelle nostre famiglie, nelle relazioni interpersonali prevalgano la violenza, il pregiudizio, le battute sarcastiche e volgari, quegli aspetti di bestialità che cercano di portare l’uomo al male”.

Alla luce del dono di Carmela, don Antonio ha auspicato di diventare “fraternità, accoglienza, comunità terapeutica”.

Davanti alla bara della figlia toccanti le parole finali pronunciate da papà Matteo. “Da cristiano credo che Carmela ora sia in un luogo migliore tra le braccia di Dio. Da cittadino dico che la società non può rimanere indifferente. Dobbiamo combattere tutti insieme – ha detto con fermezza – dalla scuola, che non va lasciata sola, alla famiglia, alle istituzioni – perché ciò non accada mai più. Sono troppe le donne che rischiano lo stesso tragico destino di mia figlia. Se riusciremo a salvare anche solo una di queste donne avremo comunque compiuto il nostro compito”.

Tra i celebranti c’era anche don Gino Boninsegna, che da anni celebra la messa nella chiesa di Zivignago, frequentata da Carmela. Era toccato a lui, il giorno della tragedia, cercare di interpretare, per primo, il sentimento di sgomento della comunità durante la veglia di lunedì sera, conclusa con un invito “alla preghiera, al silenzio, a uno sforzo di educazione al rispetto reciproco, al senso del perdono e della compassione”.

Tra le invocazioni allo Spirito Santo durante la preghiera dei fedeli, una è stata rivolta anche a Marco Quarta “affinché possa intraprendere un cammino di penitenza e conversione”. La Procura della Repubblica di Trento ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare per omicidio, anche all’estero, con le aggravanti della premeditazione, delle sevizie e del vincolo coniugale. Da tutta Italia in questi giorni sono stati numerosi i presunti avvistamenti: gli ultimi, ancora senza riscontri nel momento in cui questo giornale va in stampa, sono arrivati dalle provincie di Bologna, di Lecce e di Salerno. Gli inquirenti non escludono neppure che Quarta possa essere tornato sul luogo del delitto. Anche per questo motivo i carabinieri con discrezione hanno sorvegliato la cerimonia funebre.

Carmela Morlino riposerà nella sua amata terra pugliese, a Foggia. In suo ricordo e in segno di solidarietà alla famiglia e ai piccoli figli giovedì 19 marzo alle 20 la comunità di Zivignago darà vita ad una fiaccolata per le strade del paese, “anche per lanciare un messaggio contro ogni forma di violenza”, dicono gli organizzatori.

Il coraggio di Carmela ci accompagnerà per sempre, recita la frase scritta in sua memoria: “Ha scelto la libertà fino all'estremo sacrificio, per proteggere i suoi amati figli”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina