Le domande della sala: “Quale rapporto donne-potere?”

Che spazio c’è per un cristiano che si avvicina ai luoghi di potere?

Maggi: Le norme evangeliche sono per la comunità cristiana non per quella civile. “Tra voi non sia così”, eppure in un tragico passato la comunità cristiana ha finito per superare il civile … Occorrono piccole comunità in cui il Vangelo sia concretamente vissuto: non ho un potere, ho una responsabilità.

Quale il ruolo della donna in Iran: quanto hanno contribuito le donne alla rivoluzione degli ayatollah?

Sabahi: E’ grande il potere del fascino femminile: le donne che riescono ad esercitare potere sullo scià … Il velo è un simbolo di potere, ma è stato strumentalizzato: non è togliendo il velo che si rende democratico e moderno un paese. Sul corpo delle donne si combattono ancora tantissime battaglie.

Oggi in Iran il 65% della popolazione universitaria è rosa e le ragazze superano difficilissimi test d’ingresso. Solo l’8% sceglie ormai discipline umanistiche tanto che nei corsi di medicina, farmacia e ingegneria in talune sedi si sono dovute introdurre le “quote azzurre”. Esistono donne nei quadri più elevati della pubblica amministrazione, ma le donne ancora il diritto ad essere mantenute, non solo dal marito, ma dai maschi della famiglia.

E’ ancora lunga la strada dei diritti: in tribunale ciò che afferma una donna vale la metà, una figlia eredita la metà del fratello (in Marocco non eredita nulla). Divorziare per una donna è quasi impossibile … ma anche in Italia certe conquiste sono arrivate tardi, come la penalizzazione dello stupro …

Che dire delle nuove tecnologie che giungono a manipolare le coscienze?

Maggi: Se il messaggio affonda le radici in una piena libertà, esso dona antenne sensibilissime per non diventare mai schiavi.

Il card Martini auspicava un Vaticano III, Mancuso parla di grande cambiamento, assistiamo allo scontro a distanza fra cardinali: nella Chiesa ancora lotte di potere?

Stiamo vivendo un momento esaltante in cui siamo tutti protagonisti: papa Francesco non vuole aver la pretesa di portare gli uomini a Dio, ma Dio agli uomini attraverso la misericordia.

Come la religione gestisce il potere sottomettendo le donne?

Sabahi: Nel Corano la figura femminile più importante è quella di Maria, madre di Gesù, il quale esercita una grande attrattiva nel mondo islamico. Islam significa sottomissione: non esiste la libertà di coscienza per interpretare la scrittura. La laicità è la soluzione.

Maggi: La Parola è stata scritta dai maschi dell’epoca e tutti i guai sono colpa delle donne. Il Padre ha parlato sempre a uomini, con l’eccezione di Sara. Nel giudaismo la donna non è credibile. Ma alle donne nei Vangeli è attribuito il ruolo degli angeli-annunciatori.

La Chiesa ha sempre avuto un rapporto ambiguo con le coscienze: come promuovere un rapporto equilibrato fra Magistero e coscienza?

Quando l’autorità ci aiuta a vivere meglio il Vangelo, la si ascolta, in caso contrario no.

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