Mòcheni, il bosco e i suoi saperi

“Storia e saperi del bosco nella comunità mòchena”: c'è l'essenza di un'intera comunità nell'iniziativa promossa dall'Istituto Culturale Mòcheno, che sabato scorso ha inaugurato nella sede istituzionale di Palù del Fersina una mostra che ripercorre attraverso oggetti, documenti e interviste gli aspetti più importanti della storia, della lingua e della cultura materiale che legano fin dalle sue origini la comunità mòchena al bosco. E la folta presenza di cittadini alla presentazione nella sala del municipio ha confermato la bontà della scelta del tema di questa terza mostra, dopo le precedenti sui “krumer” e su Robert Musil.

“La nostra comunità ha tramandato innumerevoli conoscenze legate al bosco, trasmettendole soprattutto attraverso la nostra lingua, il mòcheno”, ha affermato il presidente dell'Istituto Luca Moltrer. “Nel corso dei secoli si è costruito un rapporto di familiarità con il bosco, mentre la lingua è stata lo strumento fondamentale per trasmettere questo patrimonio di conoscenze, i nomi dei territori, delle piante e degli attrezzi utilizzati, le tecniche di lavorazione e i modi di dire. Tradizionalmente infatti le famiglie mòchene traevano dal bosco una grande quantità di beni indispensabili nel contesto dell'economia locale e avevano pertanto interesse a conservare e gestire al meglio questa risorsa nel tempo”.

Sono queste le considerazioni che qualche anno fa hanno spinto l'Istituto ad avviare la complessa operazione di raccolta della documentazione, orale e materiale, che ha consentito di proporre questa mostra quanto mai interessante non solo per gli abitanti della valle. Lo ha sostenuto anche il direttore dell'Istituto Minoranze linguistiche della Regione Siegard Gamper, che ha indicato nella mostra non solo uno strumento di crescita culturale delle popolazioni locali, ma anche un'opportunità di scambio con altre zone dell'area alpina, magari attuando una mostra itinerante.

L'intera operazione è stata resa possibile grazie a tutta la popolazione mòchena, che si è resa immediatamente e completamente disponibile a collaborare mettendo a disposizione tutto il materiale necessario, ma anche le proprie conoscenze e ricordi. E ciò attraverso una cinquantina di interviste curate da Tatiana Andreatta, autrice, assieme a Claudia Marchesoni e Leo Toller, del volume-catalogo che accompagna la mostra che bene evidenzia quello che Marchesoni ha definito “sapere incorporato” della comunità; completato anche dalle interviste video registrate che costituiscono un patrimonio culturale mòcheno che va ad arricchire la documentazione che da decenni si sta catalogando attraverso l'Istituto.

Alla presentazione dell'evento nella sala del municipio, coordinata dal direttore Buffa e che ha visto anche la presenza dell'assessore alle minoranze della Comunità di Valle Elisa Rodler, è seguita la visita alla mostra “Lem der Bòlt” realizzata con un percorso didattico a piano terra della sede dell'Istituto a Palù. Immagini fotografiche, didascalie, illustrazioni, ma anche numerosi strumenti che sono stati, e in alcuni casi ancora sono, fondamentali per la cura del bosco e l'utilizzo dei suoi prodotti. Il tutto completato da un catalogo di oltre 200 pagine, con la storia e l'utilizzo del bosco nella comunità mòchena, arricchito dall'apporto di numerosi esperti del settore. La mostra rimarrà aperta fino a tutto ottobre.

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