Palme e…affreschi!

Completato il restauro dei dipinti della volta, mancano ormai pochi mesi alla conclusione della ristrutturazione della chiesa arcipretale

Domenica delle Palme: la chiesa di S.Stefano è più affollata del solito. Mentre don Tarcisio Guarnieri pronuncia l'omelia, gli sguardi dei presenti si alzano istintivamente verso l'alto; gli affreschi della volta non sono mai stati così luminosi. L'ascensione di Maria, la Gloria del Santissimo, i quattro evangelisti, gli angioletti e i medaglioni hanno colori vividi e brillanti. Il restauro degli affreschi è stato ultimato da poco e quella è stata la prima occasione in cui i fedeli hanno potuto ammirarli.

Mancano ormai pochi mesi alla conclusione della ristrutturazione della chiesa arcipretale, iniziata il 31 gennaio del 2013. In autunno si chiuderà il cantiere guidato dall’architetto Camilla Gazzini, durato quasi tre anni e costato circa 2 milioni di euro. Il primo lotto di lavori si è concentrato sull’esterno del luogo sacro. Oltre all’intonaco color cipria, il cambiamento più visibile ha riguardato il campanile che ora è tornato ad avere pietre a vista e il suo storico orologio.

All'interno l'intervento è iniziato a maggio 2014. Durante quest'anno di lavori si è riusciti a limitare al minimo le chiusure del fine settimana, ma inevitabilmente il decano don Tarcisio Guarnieri si è visto costretto a officiare diverse cerimonie nella vicina chiesetta del Santissimo.

Venerdì 27 marzo sono state tolte le impalcature lungo la navata, quelle utilizzate per restaurare la volta, e ora rimangono solo i ponteggi sotto l'arco santo del presbiterio e i nylon a protezione dei sei altari laterali. Terminato il periodo pasquale e le comunioni, gli operai monteranno nuovamente i supporti per dedicarsi alle facciate sotto il cornicione.

Dopo il restauro gli affreschi di Antonio Mayer hanno un aspetto tutto nuovo. I tecnici hanno pulito e ritoccato i dipinti, consolidato gli stucchi e tolto le macchie di umidità. “Abbiamo rimosso i ritocchi pittorici eseguiti nel corso del '900 e devo ammettere che ora gli angioletti sono completamente diversi”, afferma l'architetto Gazzini. Tra gli interventi più delicati c’è stato quello al grande crocifisso ligneo sopra l’altare: il legno delle travi è del 1400, mentre la scultura di Gesù è datata 1520. “Vista da vicino è una statua bellissima”, prosegue la direttrice dei lavori. “Ha uno sguardo dolente che dai banchi della navata, 30 metri più in basso, non si riesce a cogliere”.

Anche gli altari laterali sono stati quasi ultimati. In quello con la croce, il primo sulla sinistra dopo l’entrata, i restauratori hanno riportato alla luce lo sfondo originale nelle tonalità del nero e dell’azzurro, completamente diverso rispetto a quello che i moriani sono abituati a vedere. Dopo la pulizia delle vetrate, la ciliegina sulla torta del cantiere sarà il lavoro sugli stucchi del presbiterio e il gioco di luci che si verrà a creare con l’installazione delle lampadine a led e con il collocamento delle lanterne votive sopra gli altari.

“Sono molto soddisfatta del lavoro fatto finora, anche perché siamo in linea con i tempi prestabiliti”, ammette l’architetto. “Ovvio che un cantiere come questo è anche logorante, non si può sbagliare nulla”. Da parte sua don Tarcisio non vede l’ora di inaugurare la chiesa rinnovata: il sogno nel cassetto sarebbe di poter celebrare la messa dei Santi senza più ponteggi.

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