“Qui c’è posto per tutti”

Domenica 12 aprile si inaugura il nuovo oratorio

“In questa casa c’è posto per tutti e c’è da fare per tutti. Vieni con l’allegria nel cuore”. È questo il motto scelto per accompagnare l'inaugurazione degli spazi del nuovo oratorio “Casa Don Bosco” di Taio, che si terrà il prossimo 12 aprile, anche se le iniziative si apriranno già giovedì 9. La nuova struttura, composta da stanze accoglienti dall’architettura moderna è pensata per i bambini che qui faranno catechesi, ma anche per le attività dei ragazzi più grandi.

Attività che inizieranno ufficialmente dopo l’inaugurazione e saranno frutto di un “cesto delle idee”: si raccoglieranno cioè degli spunti di possibili iniziative interessanti da realizzare e si nomineranno dei tutor che si occuperanno dell'organizzazione delle idee che piacciono maggiormente. L’obiettivo è quello di diffondere le diverse iniziative su tutto il territorio che interessa l’oratorio e riguarda ben undici paesi: oltre a Taio, Dermulo, Segno, Torra, Vion, Tres, Mollaro, Tuenetto, Dardine, Priò e Vervò. E non a caso, il logo del nuovo oratorio, rappresenta una mongolfiera a voler simboleggiare un mezzo accogliente e interessante, ma soprattutto itinerante tra i paesi, seppur con principale punto di riferimento la nuova struttura di Taio.

Nel nuovo oratorio si imparerà a giocare ed educare, ad aiutare, crescere e a stare insieme in comunione con il Signore. I principi sui quali si baserà l’attività saranno quelli propri di don Bosco, del quale ricorre quest’anno il bicentenario dalla nascita, principi antichi ma ancora molto attuali. Il termine “casa” invece, presente nella denominazione, è stato inserito in onore di don Mario Rauzi e della sua “Casa della Gioventù”.

Non è nuova per Taio l’attività dell’oratorio, che vanta una lunga tradizione. Le radici risalgono ai primi del novecento con l’oratorio di Leone Chillovi che costituì l’unico centro di formazione e aggregazione giovanile. Negli anni sessanta nacque la “Casa della Gioventù” grazie a don Mario Rauzi e alla generosità delle famiglie di tanti ragazzi. A partire dagli anni settanta significativa fu (e continua ad essere) l’attività del Campo Bambi, nata da un’idea di don Beppino Larcher che per primo portò un gruppo di giovani a vivere un’esperienza in campeggio. Nel 2008, poi, si decise di riorganizzare l’oratorio e prese vita l’associazione “Oratorio Bambi”. La storia prosegue con il nuovo oratorio “Casa Don Bosco” che verrà presto inaugurato e sarà luogo per nuove storie di vita.

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