Sport per tutti, nella scia di Matteo

L'esempio del nuotatore quindicenne con sindrome di Down e l'impegno per uno “sport per tutti”. La Provincia insiste sul “welfare sportivo”

Fare sport fa bene a tutti, tanto più quando la pratica è accessibile anche ai disabili e in una realtà come quella trentina in cui il mondo sportivo si arricchisce grazie al contributo irrinunciabile delle famiglie e dei volontari. Di "Welfare sportivo” e “famiglia e sport” come “binomio vincente” si è parlato mercoledì scorso nel convegno promosso dall'Agenzia per la famiglia per indagare il rapporto privilegiato fra sport, scuola, famiglia e dimensione della disabilità. A introdurre i lavori il presidente dell'Agenzia per la famiglia Luciano Malfer, il presidente del Coni Giorgio Torgler e la presidente del Forum delle Associazioni familiari del Trentino Silvia Peraro Guandalini, concordi nel sottolineare la valenza sociale ed educativa della pratica sportiva. "L'attività fisica è innanzitutto al servizio della persona e deve mirare all'inclusione. Questa giornata offre spunti per rafforzare quella rete di rapporti tra insegnanti, educatori, allenatori e famiglie che è in grado di attivare processi di benessere individuale e collettivo".

Il Trentino è la prima regione in Italia per numero di tesserati e di società sportive e Sergio Anesi, direttore del Dipartimento Sport (“siamo la provincia più sportiva d'Italia”) che ha illustrato il nuovo disegno di legge che andrà a sostituire la legge provinciale n.21/90, dove "l'associazionismo sportivo rappresenta il valore aggiunto dello sport trentino e la promozione dello sport e dell'attività motoria passa attraverso il pieno riconoscimento della sua importanza".

Franco Frisinghelli, assessore allo sport del comune di Rovereto e presidente dell'Agenzia per la Promozione dello sport della Vallagarina ha poi illustrato la quarta edizione del progetto "Lo sport per tutti", certificato "Family in Trentino" perchè va incontro alle esigenze delle famiglie numerose e con condizione economica disagiata ed è rivolta a bambini e ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 18 anni (iscrizioni entro il 12 giugno 2015,www.agenziasportivavallagarina.com).

"Il nostro auspicio è che il progetto possa diffondersi su tutto il territorio provinciale e che altri comuni si aggiungano ai 13 che finora hanno aderito consentendo così alle associazioni e alle famiglie di godere delle agevolazioni previste senza veder discriminato l'accesso alla pratica sportiva", ha sottolineato Michael Rech, coordinatore del Distretto Famiglie altopiani Cimbri.

Significative le testimonianze della mezzofondista Eleonora Berlanda, che si divide tra il ruolo di atleta e mamma, Francesca Stoppa, nuotatrice della Rari Nantes appena premiata dalla Fin quale atleta dell'anno femminile e Matteo Rebecchi, nuotatore quindicenne con sindrome di down nella ASD Buonconsiglio: "Matteo ha iniziato a 8 anni, poi grazie alla costanza del suo impegno e al supporto dei genitori ha coltivato negli anni la sua passione arrivando a vincere varie medaglie ai campionati italiani del 2014 e 2015 organizzati dalla Fisdir (Federazione italiana sport disabilità intellettiva e relazionale)", ha raccontato l'allenato Marco Decarli coinvolgendo Matteo e il compagno di allenamento Davide Merz in un dialogo scherzoso. Si è detto che è tempo di costituire anche nella nostra regione un comitato provinciale della Fisdir che consenta di estendere ad altri atleti con disabilità la possibilità che Matteo ha avuto grazie ad un allenatore appassionato e intraprendente.

All’intervento di Andrea Orsingher dell’associazione Famiglie Insieme e allenatore del settore giovanile dell’Atletica Trento è poi seguita la consegna di due nuove certificazioni “Family in Trentino” ad Alessandro Leonardi e Claudio Pedri, presidenti rispettivamente dell’Associazione sportiva “Buonconsiglio Nuoto” e dell’Associazione sportiva “Lagarina Crus Team”.

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