Quartiere vivibile? Un guadagno per tutti

Al via il progetto “Housing” nel centro storico

In un quartiere vivibile, sicuro e affiatato ci guadagnano non solo i residenti, ma anche i proprietari degli alloggi. Il progetto “Housing di quartiere” non è una novità, ma lo è – per le modalità in cui si sta strutturando – quello promosso a Rovereto, congiuntamente dall'Apsp-Azienda pubblica di servizi alla persona “C. Vannetti” e dall'ATAS onlus, l'Associazione trentina accoglienza stranieri.

L'iniziativa – forse prima in Italia, come hanno detto gli interessati – è stata presentata alla stampa, martedì 12 maggio, presso la sezione roveretana scout CNGEI, in via Valbusa Grande, a fianco del palazzo coinvolto nel progetto. L'edificio, ristrutturato di recente, è di proprietà dell'Azienda Vannetti, che lo mette a disposizione, in base a una sua finalità statutaria, con un affitto calmierato in favore di nuclei familiari – italiani ed immigrati – che faticano a trovare alloggio.

L'“Housing di quartiere”, nella città della Quercia, rientra a sua volta nel progetto INTEREST (INtegrare TEssendo REti e Servizi Territoriali dal condominio al quartiere), promosso da ATAS, sostenuto da vari enti pubblici e privati e cofinanziato dall'Unione europea. Per accedere agli appartamenti di via Valbusa Grande, i futuri inquilini dovranno impegnarsi ad aderire al progetto, che interessa il centro-storico e la zona di San Marco.

“In questo modo i cittadini diventano attivi, imparano a collaborare per risolvere problemi comuni, comprendono che la cosa pubblica è di tutti”, ha spiegato Stefano Sarzi Sartori, del progetto INTEREST. Così si ripopolano aree abbandonate e rivivono zone degradate. “Un quartiere che rinasce è vantaggioso anche per i proprietari degli alloggi, che lasciano sfitti per motivi immaginabili”, ha aggiunto Sartori. Andando avanti con il progetto si spera che possano “farsi avanti anche loro – sappiamo che in questa zona ci sono appartamenti sfitti – in modo da poter attivare determinati incentivi economici che permettano loro di ristrutturarli e affittarli”.

Il progetto roveretano che, come detto in conferenza stampa rappresenta un'iniziativa inedita sul territorio nazionale, in fase sperimentale, si ispira ad un'analoga iniziativa di ripopolamento, nel 2004, di un quartiere svuotato di Lipsia, dopo la caduta del muro di Berlino. Il centro storico e la zona di San Marco sono stati oggetto di una prima esplorazione da parte di Francesco Modenese, operatore ATAS, che ha sentito una sessantina di persone, tra residenti, commercianti, rappresentanti di enti, associazioni e della parrocchia. “È emerso un quartiere disgregato, ma con persone che hanno idee e voglia di fare”, ha detto Modenese. In un primo incontro, un aperitivo-dibattito, sono state affrontate le criticità; ora se ne terrà un altro, una cena-dibattito, in programma il 19 maggio, alle 19, sempre presso la sede degli scout, anche loro soggetti attivi nel progetto.

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