Scuola superiore, lenta agonia?

La scuola superiore di Primiero chiuderà i battenti? È un interrogativo che ora molti si pongono, soprattutto tra gli operatori scolastici locali, dopo la pubblicazione del documento della Provincia di Trento sul “Piano dell’offerta scolastica e formativa dell'anno 2016/2017 – Incontri sul territorio – Primiero”.

Anche se la Provincia dice di voler “promuovere una riorganizzazione dell’offerta scolastica, garantendo una copertura adeguata per tutti i territori, evitando duplicazioni e favorendo l’evoluzione dell’offerta in relazione alle esigenze del mercato del lavoro”, di fatto impone dei parametri molto restrittivi. Se a Primiero si taglia, in altre parti della Provincia la situazione rimane invariata, se non addirittura migliorata. Primiero, su molti settori, gravita sulla confinante Provincia di Belluno e in modo specifico su Feltre. Da oltre 30 anni esiste la scuola superiore e nonostante tanti sforzi fatti, sono ancora molti gli studenti che si iscrivono nelle scuole del Feltrino.

Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia l’intendimento è quello di accorpare le scuole con meno di 20 bambini: si prevede la soppressione di quella di Siror che verrebbe accorpata con Tonadico. Per la scuola primaria, invece, chiuderà già dal prossimo anno scolastico la scuola di Imer, dopo cento anni di attività. Ma dall’anno scolastico 2016/2017 è in previsione la chiusura anche di quella di Siror, accorpata, anche in questo caso, a Tonadico.

Secondo il sindaco di Siror, Walter Taufer, si tratta di una proposta che, sul piano tecnico, non tiene conto dei numeri attuali e di quelli in prospettiva. “Sul piano di una riorganizzazione scolastica, non si dovrebbe guardare solo ad un aspetto meramente economico – peraltro nello specifico di alcuni ‘accorpamenti’ si dovrebbero valutare anche fattori di spesa che avrebbero un evidente aumento, si pensi in particolare a mensa e trasporti – ma si dovrebbe partire, proprio perché la scuola è il luogo fondamentale e primario delle nostre Comunità, dagli obiettivi della scuola e da una forte attenzione ai bisogni delle famiglie utenti”.

L’ipotesi provinciale prevede, quindi, la riduzione delle scuole primarie del territorio da sei a quattro, mentre per la scuola secondaria di primo grado non si prevedono variazioni. Alla Scuola ENAIP di Primiero, invece, dovrebbero restare solo i corsi legati al settore alberghiero. Problemi ben più grossi per la scuola superiore in quanto il piano prevede la soppressione del liceo scientifico scienze applicate, del triennio ITE e ITT. Resterebbero, quindi, il liceo scientifico, il biennio ITE (settore economico) e ITT (settore tecnologico).

Secondo gli “addetti ai lavori”, questa ipotesi farebbe calare ulteriormente le iscrizioni, che porterebbe ad una lenta chiusura della scuola superiore. Sarebbe una perdita culturale non indifferente in quanto aumenterebbe il divario esistente tra le zone ad alta offerta culturale e quelle periferiche che soffrono di una costante penalizzazione dei servizi. “Attraverso simulazioni di orario delle lezioni ho potuto verificare che si può giungere ad una articolazione delle classi così spinta da portare al risparmio di un numero rilevante di cattedre”, spiega Romano Nesler dirigente scolastico di Primiero. “Questa strategia è stata adottata già per l’organico 2015/16 con un risparmio di cattedre e ore. Le simulazioni sull’orario indicano chiaramente che il processo di articolazione può essere ulteriormente potenziato di molto giungendo al recupero di altre cattedre e ore rispetto a quelle che si risparmieranno già nel prossimo anno scolastico”.

E aggiunge: “Numeri alla mano, sono convinto che risultati analoghi sul piano della spesa rispetto a quelli previsti con la soppressione di indirizzi di studi possono essere ottenuti semplicemente attraverso una articolazione molto più spinta delle classi poco numerose”. Per fare solo l’esempio di una materia, continua Nesler, per l’educazione fisica si passa dalle due cattedre attuali a una cattedra e 8 ore il prossimo anno scolastico e a una e 6 ore il successivo attraverso l’aggregazione di classi parallele poco numerose con un risparmio di ore del 33,3% rispetto al totale attuale. Analoghi risultati, spiega ancora il dirigente scolastico, possono essere ottenuti per altre discipline. “In ragione dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche e dell’organico funzionale – conclude Nesler – credo sarebbe ragionevole che il risparmio di cattedre ed ore della razionalizzazione possa essere eccezionalmente raggiunto almeno in parte anche con metodi alternativi rispetto alla soppressione degli indirizzi”.

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