L’ostetrica e Naima

Numerose testimonianze hanno scandito il cammino, raccolte dalla cronaca, dalle canzoni (Marco Mengoni) e dalla voce dei partecipanti. Come Lucia Pederiva, giovane ostetrica che racconta del suo lavoro “che non deve mai diventare una funzione, ma un rapporto” e poi narra l’accompagnamento di Naima: ”E’ in travaglio dalle prime ore del mattino, le contrazioni forti le fanno perdere il controllo di sé. Allora inizio a respirare con lei, lei respira quando io respiro. Non mi stacca gli occhi di dosso per tutta la contrazione. Quando il dolore passa, sorride e chiude gli occhi, ma appena il dolore torna, mi cerca, per respirare. “Dio ti regala dei fiori – poi mi dice, gratis, quando ci siamo conosciute – che sono le cose belle che ti accadono. ma a volte ti succede qualcosa di brutto, un dolore, una perdita (Naima aveva perso il papà quando aveva scoperto di essere incinta di questo figlio), e ti pare che Dio ti si sia dimenticato di te. Ma poi Lui arriva con un bouquet bellissimo e te lo regala. Lui sa quando”. Le sorrido, dandole le spalle per prepararle i farmaci, piango di commozione. Perché erano giorni che avevo una strana tristezza dentro, un vuoto che non sapevo spiegare. Ed ecco che arriva Naima, che non sa respirare da sola, ma che, con le sue parole, fa respirare me. Ieri lei è stata il mio bouquet.

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