Un contributo al cammino della Chiesa

Nella quinta sessione sono stati discussi anche i contenuti più delicati, che verranno portati a Roma come contributo al dibattito in corso nella Chiesa universale sollecitato da Papa Francesco

Pietralba – “Tutte le questioni proposte siano sottomesse alla libera discussione dei membri nelle sessioni del sinodo”: a dirlo è il canone 465. La libera discussione è dunque un principio tutelato dal Codice di diritto canonico. Il Sinodo diocesano di Bolzano-Bressanone prende sul serio questo invito e fin da subito il vescovo Ivo Muser ha detto che non ci devono essere temi tabù, che si può parlare di ogni cosa si ritenga importante, anche se poi il Sinodo può decidere solo su questioni di competenza della diocesi.

Con la quinta sessione, tenutasi a Pietralba sabato 30 maggio, il Sinodo ha approvato tutti i documenti programmatici, undici in tutto, e ha discusso anche dei contenuti più delicati, quelli affidati alla Commissione 12: argomenti che verranno portati a Roma, come contributo al dibattito in corso nella Chiesa universale sollecitato da Papa Francesco. Per quanto riguarda questi cosiddetti “temi sovradiocesani”, come l’integrazione dei divorziati risposati, il documento presentato all’assemblea riflette sulla situazione di molte coppie che non comprendono la posizione della Chiesa, sono escluse dall’eucarestia e da una piena partecipazione alla vita ecclesiale. Anziché concentrarsi sul fallimento, è stato detto, occorre porre attenzione al nuovo progetto di vita che le coppie intraprendono, alla nuova assunzione di responsabilità, dimostrando così una rinnovata fiducia nel matrimonio. “A Roma la discussione su questo punto è ancora contrassegnata da molti punti di domanda, ma il Sinodo dei vescovi ha abbozzato itinerari per rendere possibile la piena partecipazione alla vita ecclesiale e ai sacramenti alle coppie che, dopo un divorzio, vogliono dare una forma impegnativa alla loro relazione con il matrimonio civile”, sottolinea Reinhard Demetz, segretario del Sinodo. “Proprio in prospettiva del Sinodo dei vescovi sulla famiglia e dell’Anno Santo della Misericordia, il Sinodo di Bolzano chiede al vescovo Muser di adoperarsi per una soluzione, insieme agli altri vescovi delle diocesi italiane”.

Secondo una parte rilevante dei sinodali i tempi sono maturi per ridefinire le condizioni di accesso delle donne, di persone sposate e celibi al ministero ordinato (vescovo, sacerdote, diacono). Anche in questo caso si chiede una discussione libera e aperta nella Chiesa. Altri temi trattati sono il finanziamento delle attività pastorali, il ruolo dei laici rispetto all’unzione degli infermi, il linguaggio liturgico e la partecipazione della comunità alle decisioni.

Nel pomeriggio si è parlato di famiglia, prendendo atto che gli errori del passato hanno causato sofferenza “alle madri non sposate, ai figli nati fuori dal matrimonio, alle coppie di fatto, ai separati, agli omosessuali e alle vittime di abusi sessuali” ed invitando a “intraprendere nuove iniziative per rispondere alle esigenze delle persone e per rendere nuovamente visibile il valore del matrimonio e rendere possibile un nuovo inizio”.

“Mentre sulla famiglia l’assemblea ha espresso una votazione e una presa di posizione nel plenum, sui temi sovradiocesani è stato condotto invece un dibattito aperto, sulla base del documento elaborato dalla Commissione,”, chiarisce don Eugen Runggaldier, moderatore del Sinodo.

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