“Un reale cambiamento solo investendo sui più piccoli”

Il Circolo pensionati “Alcide De Gasperi” ha ringraziato suor Roberta Paris a pochi giorni dal volo di rientro in Bolivia. Missionaria del Sacro Cuore a Cochabamba, ha soggiornato nella sua Calavino per alcune settimane, “trascorse via veloci”, durante le quali in tanti hanno avvertito il bisogno di manifestarle ancora una volta tutto il loro affetto.

Commosso il ringraziamento contraccambiato dalla francescana a don Luigi Benedetti, al presidente del circolo Adriano Bortoli, ai soci e agli amici di vecchia data, a conferma dello stretto legame ai suoi compaesani, che non potrà mai dimenticare e non mancherà di citare nelle sue preghiere.

Davanti a molti volti galvanizzati dalle sue parole sull’apostolato in America Latina da quasi mezzo secolo, attualmente in Bolivia, uno dei Paesi più indigenti del continente e alla prese con una transizione incompiuta. La speranza è che questo passaggio possa avvenire il prima possibile e indolore per condurre le miriadi di nullatenenti – senza acqua, luce, lavoro, vittime dell’ignoranza, delle malattie endemiche o dell’alcolismo – verso un futuro diverso e migliore.

La religiosa si è soffermata sulle condizioni di vita dei bambini, dei tanti minori che spariscono nel nulla restando vittime di traffici e sfruttamento. “Ci sono bambini che non hanno mai visto una scuola”, ha detto suor Paris. “Tra questi quelli che lavorano nelle piantagioni di canna da zucchero, di castagne o in quelle illegali di coca”. Sebbene il governo boliviano e l’Unicef abbiano varato da quindici anni il Piano nazionale per l’eliminazione del lavoro minorile, gli ostacoli sembrano insormontabili. “È molto diffusa l’idea che il lavoro educa e nobilita il bambino”, ha raccontato ancora. “Gli adulti si vantano di aver lavorato fin da piccoli”.

Un problema culturale, dunque, che va affrontato soltanto attraverso un lungo lavoro di mediazione per gettare le basi per cui chi emigra di regione in regione possa iscriversi alla scuola locale, ricevere un’istruzione in lingua madre e accedere ai servizi sanitari. La religiosa ammette che il futuro del Paese dipenderà proprio dal presente di questi bambini: “Su di loro dobbiamo investire perché rappresentano la possibilità reale del cambiamento”. Suor Roberta e suor Francesca Bolognani di Vigo Cavedine gestiscono un centro scolastico periferico frequentato da duemila alunni, dall’asilo alle superiori. Da questi piccoli semi piantati in profondità germoglia la speranza.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina