Più cultura al Cafè “della Pace”

Il locale che promuove iniziative per la pace e la convivenza riapre in settembre con iniziative per bambini e anziani

Il Cafè de la Paix, ambiente culturale innovativo in passaggio Osele a Trento, ha chiuso soltanto per la pausa estiva ma riaprirà a settembre, rinnovato nelle idee e nel programma che sarà più attento, rispetto al passato, alle proposte teatrali e letterarie. Inoltre, saranno coinvolte le associazioni del territorio, con un occhio di riguardo ai bambini e agli anziani. Il locale continuerà a servire da bere e mangiare ma l’intrattenimento musicale sarà ridotto limitandosi a concertini di carattere acustico.

Nei mesi scorsi, Francesca Quadrelli, presidente dell’associazione Cafè Culture che gestisce il locale del centro aveva gettato la spugna annunciando la chiusura definitiva. Continue proteste dei residenti, ordinanze e sanzioni comunali per via dei rumori gli avevano fatto dire basta. Nonostante una raccolta firme a favore della continuazione e la riqualificazione del passaggio, prima dell’apertura luogo degradato e abbandonato. L’esperimento partito nel 2012 grazie alla collaborazione con il Forum Trentino per la pace e l’Itea (proprietaria dello spazio) sembrava giunto al capolinea. Poi, qualcosa deve essere successo.

Prima delle elezioni comunali, quasi tutti i candidati sindaci si erano espressi per la prosecuzione di un centro di socialità e aggregazione ormai conosciuto e frequentato. Comunque, nei giorni scorsi la svolta. Francesca Quadrelli ha passato la mano. Presidente dell’associazione è stata nominata Lorenza Pandolfi, logopedista e diplomata in neuropsichiatra infantile. Vice è l’attore teatrale Luca Buonocunto. Entrambi arrivano da Roma e sono a Trento da alcuni anni. Con loro, altra new entry del direttivo è la ricercatrice universitaria Cristina Mattiello.

Il programma dell’autunno è in fase di studio. Molta attenzione sarà riservata al teatro e alla letteratura, in una sorta di mix, dentro uno spazio capace di contaminazioni e commistioni (viene in mente il “vecchio” Arcipelago di via Belenzani). Inoltre, è previsto un forte coinvolgimento delle associazioni, sociali e culturali ma anche la realizzazione di laboratori creativi, l’allestimento di mostre e quant’altro, con orari tutti da studiare e programmare, non solo serali ma anche nel corso della giornata. “E’ un progetto culturale – ha sottolineato Andrea La Malfa, presidente Arci – che aiuterà Trento ad aprirsi ancora di più. Il Cafè sarà la casa di tutti”. “Un nuovo look – hanno aggiunto Pandolfi e Buonocunto – per un’offerta culturale a tutto tondo. Ci vediamo a settembre”.

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