“Tue so’ le Laude”

AA.VV., San Francesco. Laudato sie, mi’ Signore!, Edizioni Messaggero Padova 2015 pp. 120, euro 12,00

Mentre cresceva l’attesa per l’enciclica di papa Francesco sul tema del creato, padre Fabio Scarsato francescano conventuale, già priore del Santuario di San Romedio in valle di Non e oggi direttore della Rivista e delle Edizioni del Messaggero di Sant’Antonio a Padova proponeva di “rileggere” il Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi – che, soprattutto oggi, non conosce la polvere della storia – con la sensibilità dell’uomo contemporaneo. Un testo che la poetessa Donatella Biasutti colloca ai vertici della poesia e della spiritualità insieme al Cantico dei Cantici.

“Ce l’hanno insegnato a scuola come uno dei primi testi in lingua volgare, ed è bello che la lingua italiana sia iniziata con un “Laudato sie!” spiega nell’introduzione. Presentato, fresco di stampa, all’ultimo Festival Biblico di Vicenza (presenti i co-autori Vittorino Andreoli e sr. Elena Bosetti), illustrato dalla matita del fumettista Luca Salvagno, il libro è un’antologia di voci assai diversificate: una coppia di terziari francescani, una persona colpita dalla malattia, alcuni bimbi dell’ACR, e poi ancora religiosi, poeti e scrittori, giornalisti, testimoni, teologi e biblisti, filosofi, economisti, persone di altre fedi, ebrei, musulmani, buddisti e un gastronomo. Erri De Luca, Vittorino Andreoli, Gianfranco Ravasi, Elena Bosetti, Chiara Frugoni, Giovanni Bachelet, Leonardo Becchetti, Aldo Cazzullo, Carlo Petrini e molti altri, tutti alla ricerca di una modalità moderna per “sintonizzarsi con il canto della creazione”.

“E’ l’atteggiamento di chi è ancora capace di meravigliarsi e impegnarsi, di chi sa stupirsi e indignarsi. Alzare lo sguardo verso il cielo, o abbassare gli occhi a terra: è lo sguardo del bambino e dell’adulto. E’ umiltà, perché è consapevolezza di quanto ciascuno di noi e tutto il resto vale agli occhi di Dio! E’ coscienza che tutto ciò che siamo e abbiamo, non ce lo siamo dati da soli. Ma è dono del buon Dio”, perché la lode di Francesco non conosce limiti di età, solo gratitudine per un dono da condividere con tutti i fratelli, specialmente i più poveri e vulnerabili..

“Il Cantico contiene un tesoro: il segreto dell’equilibrio tra uomo, natura e Dio”, scrive l’economista Francesco Becchetti. “Il segreto di una vita serena sta forse nell’uso delle parole, come fratello, sorella, umiltà, perdono “ commenta Vittorino Andreoli.

“Crediamo che il Vangelo ci chieda di essere cristiani nella “humilitate” della nostra quotidianità» scrivono Ilaria e Carlo Pagan, OFS accanto alla voce di chi sostiene “infirmitate e tribolazione”, eppure “persino la morte, per chi è sul piano del bene, si rivela sorella” scriveva Manselli. “Laudate et benedicite mi’ Signore e re ingraziate”.

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