Custodi dell’ambiente

Sul lago una giornata di formazione dedicata alla difesa del territorio, per parlare di frane e dissesto idrogeologico

Quale migliore location del laghetto di Tenno, in Trentino, per parlare di territorio e rischio idrogeologico. Non perché il lago rappresenti un pericolo per la valle, ma perché lì accanto, ormai una quindicina di anni fa, è caduta la grande frana che ancora oggi domina il paesaggio dell’alta valle nonostante gli interventi di ripristino e messa in sicurezza conclusi ormai da tempo. La ferita lasciata da quel movimento franoso è ancora evidente, la vegetazione non riesce a ricrescere sui ghiaoni, e la “ferita” resta a monito per il futuro.

Qui la Libera Associazione dei Custodi forestali del Trentino, per il quarto anno consecutivo, ha organizzato nei giorni scorsi una giornata di formazione dedicata proprio alla difesa del territorio, per parlare di frane e dissesto idrogeologico. Un tema molto sentito da chi opera e vigila di professione sul territorio; infatti ben un centinaio di custodi forestali, provenienti da tutta la nostra Provincia, si sono ritrovati ai piedi della enorme frana di Tenno per studiare e capire come si può prevenire fenomeni franosi, o perlomeno captare i segnali di un possibile dissesto.

Gli argomenti della giornata di formazione sono stati esposti da due grandi esperti in materia della Provincia di Trento: il dottor Lorenzo Malpaga dei Bacini Montani ed il dottor Ernesto Santuliana del Servizio Geologico della Provincia, che hanno affrontato i temi in discussione in modo semplice e diretto, comprensibile e molto competente, raccogliendo l’attenzione e l’interesse della platea.

“Nell’ottica della difesa del territorio la figura più a contatto diretto con l’ambiente è proprio quella del custode forestale”, sottolineano i Custodi. “Infatti una prerogativa del lavoro di custodia è quella di essere in servizio proprio sul territorio, acquisendo e mantenendo la conoscenza della propria 'zona' e vigilando costantemente su di essa”. Antica toponomastica in montagna che rimanda alle caratteristiche geologiche del terreno, evoluzione del bosco e interventi antropici sul territorio sono memorizzati dal Custode Forestale di “zona” che può essere considerato la figura centrale di prevenzione e di segnalazione del dissesto.

Ovviamente non sempre certi fenomeni naturali sono prevedibili: “Magari – precisano i Custodi – il susseguirsi di condizioni meteo avverse genera dissesti in luoghi dove è difficile immaginarsi la portata di questi disastrosi eventi. In altri casi, conoscendo prima le problematiche di una determinata area, sarebbe opportuno mantenere un certo controllo della zona in questione, segnalando tutti i cambiamenti in atto sul territorio, nonché riuscendo ad utilizzare il bosco come elemento utile di difesa e protezione”.

A salutare la riunione tennese è arrivato anche il sindaco di Tenno, Gianluca Frizzi, mentre calorosa come sempre si è rivelata l’accoglienza degli Alpini tennesi, che hanno ospitato l’incontro e hanno cucinato per gli ospiti.

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