Il mondo nelle scarpe

La scarpa nella storia, nello spettacolo e nell’arte contemporane

Non è per niente scontato che Cles sia in sintonia con Londra, eppure… Fino a gennaio il Victoria and Albert Museum ospita “Shoes: Pleasure and Pain” una mostra che attraverso circa 200 paia di scarpe indaga l’universo della calzatura “da un sandalo dell’antico Egitto decorato in oro zecchino ai più elaborati prodotti del design contemporaneo”. Possono essere solo che orgogliosi Pietro Weber, Marcello Nebl e Ruggero Miti ad aver progettato e curato “Tacco quindici”, la mostra che, allestita nel Palazzo Assessorile di Cles, in contemporanea indaga tematiche per molti versi analoghe, anche se con un taglio completamente diverso.

“La scarpa nella storia, nello spettacolo e nell’arte contemporanea” è il sottotitolo della mostra clesiana che definisce in modo efficace le diverse sezioni della mostra. La disponibilità di prestatori di eccellenza quali il Museo della Calzatura di Vigevano o “Calzature Pompei” di Roma o gli eredi del compianto Oliviero Dusini di Cles hanno reso possibile allestire un viaggio suggestivo al massimo grado nel mondo delle scarpe. Ci sono formidabili scarpe sportive: da montagna, arrampicata, bicicletta, basket, spesso tecnologicamente pionieristiche, o appartenute a grandi campioni o a personaggi famosi, così gli scarponi da montagna usati da papa san Giovanni Paolo II. Le scarpe del mondo del cinema non sono da meno: sono calzature indossate in film da premio Oscar da attori e attrici internazionali: Alberto Sordi in L’avaro, Madonna in Evita, Marcello Mastroianni in Ginger & Fred, Leonardo di Caprio in La maschera di ferro, Russel Crowe in Il gladiatore. Non si tratta di feticismo di facciata ma di una indagine di costume a livelli di eccellenza.

Di gran peso la sezione dedicata all’arte contemporanea. Ci sono opere, alcune realizzate per l’occasione, di artisti del calibro di Kengiro Azuma, l’allievo ed erede di Marino Marini, della fotografa Chiara Ferrin, della mosaicista Marica Pelliconi ma anche di promettenti allievi delle Accademie di Verona, Bologna e Venezia quali il nostro Luca Marignoni. E ancora una gran bella china e tempera di Renato Guttuso, una tempera di Andy Warhol, una scultura di Daniel Spoerri e una scarpa del francese Arman. Attraverso le opere di questa sezione si coglie appieno quanto l’arte ci fa conoscere cosa sono gli oggetti e le idee in verità. La mostra è ulteriormente arricchita da un catalogo con saggi di spessore, che colgono in pieno le varie e complesse chiavi di lettura della calzatura ed un video con fra l’altro intriganti testimonianze del regista Maurizio Scaparro e di Gianni Morandi, figlio di un ciabattino. Resterà aperta fino al 27 settembre tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19, chiusa il lunedì. Ingresso libero.

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