Giovani a prova di volontariato con la Caritas

Una settimana intera – tre mattine e due giornate intere – per “toccare con mano” l'esperienza del volontariato. E' la proposta accattivante della Caritas diocesana che ormai da una decina d'anni propone un'”Estate giovani”, alternativa rispetto alle offerte lavorative di amministrazioni pubbliche o enti privati. Destinatari sono i giovani fra i 15 e i 20 anni, studenti per lo più, che vengono raggiunti attraverso i social media dalla locandina con tanto di domanda fatale: “Hai ancora qualche giornata libera?”.

Chi si iscrive ai tre turni – il secondo è in corso, il terzo sarà in agosto – viene accompagnata da un'operatrice Caritas, figura educativa di riferimento costante, a “scoprire” alcuni ambiti di servizio. La settimana prevede lavori manuali di tinteggiatura, giardinaggio, smistamento vestiario e altro in alcune strutture della Caritas e di Fondazione Comunità Solidale: Comunità di accoglienza per adulti, dormitori cittadini, alloggi protetti, centri di raccolti di vestiti del riuso. I ragazzi non sono chiamati a fare servizio diretto agli ospiti (non sarebbero preparati) ma possono sperimentare le relazioni d’aiuto e respirare l’aria dell’accoglienza. “Non si tratta di un campo scuola – spiega Anita Scoz, operatrice Caritas che cura l’animazione del volontariato – ma di un’opportunità che negli anni scorsi ha avvicinato tanti giovani anche alle altre nostre iniziative. Molti sono tornati o hanno coinvolto altri amici. Puntiamo a creare anche un clima gioioso in cui i giovani stiano bene. Chi l'ha detto che il volontariato deve essere serioso?”. Dopo essersi sporcati le mani con colori, ramazze o bidoni i giovani si ritrovano per una verifica dell'esperienza, sulla quale costuire qualcosa per il futuro.

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