“Lo sport? Un’opportunità di crescita”

Il nuovo centro sportivo punta sul wakeboard, disciplina nata nei primi anni Ottanta dalla combinazione di sci nautico, surf e snowboard. È il primo impianto in Trentino

Terra d’elezione per la pratica sportiva, ma non solo, la Valle dei Laghi eserciterà ancor più un irresistibile richiamo sugli appassionati di sport acquatici. I dintorni del lago di Terlago potrebbero tramutarsi, senza tema di smentita, in paradiso dell’outdoor. Gli ingredienti del successo sembrano esserci tutti, motivo per cui l’amministrazione comunale guidata da Giovanni Nicolussi ha confidato nell’iniziativa privata.

A cogliere la palla al balzo, il cinquantaquattrenne Carlo Faes, disgaggiatore di professione e atleta di lunga data che aprendo il suo cassetto dei sogni ha visto coronare, un po’ fortuitamente e con celerità, quello di realizzare una “wake area”. Oltretutto, per primo in Trentino, proprio sulla riva ovest del lago di Terlago, tanto che solamente altri tre impianti a fune di questo tipo esistono ad oggi in Italia.

Il nuovo centro, a due passi dal bar lido riaperto la scorsa estate dopo l’atteso cambio di gestione, punta sul wakeboard, disciplina nata nei primi anni Ottanta dalla combinazione di sci nautico, surf e snowboard, praticabile tutti i giorni dalle 9 alle 20 a tariffa fissa di un euro al minuto e con possibilità di noleggiare tavola, sci, muta e salvagente.

Il direttore area marca e strategia di Trentino Marketing Paolo Nascivera non ha esitato a parlare di “innovazione che in Trentino farà storia” e di offerta che contribuirà a internazionalizzare il territorio e a migliorarlo di conseguenza. D’altro canto, il comune di Terlago aveva investito parecchio in questa idea frutto della mente di Faes, fosse solo per il disbrigo delle pratiche e i dovuti adempimenti burocratici, supportato finanziariamente dalla Comunità della Valle dei Laghi secondo la quale, per bocca del suo presidente Sommadossi, rappresenta “un’opportunità di crescita per il territorio”.

Non solo, perché la vallata vanta tutte le carte in regole affinché la forza attrattiva più intensa possa sprigionarsi dalla valorizzazione delle sette perle blu che brillano tra Cavedine e Terlago, ciascuna in virtù di ghiotte peculiarità. “Se ciò avverrà, la Valle dei Laghi potrà cambiare volto e offrire opportunità impensabili nel giro di cinque, dieci anni”, prospetta Luca Sommadossi.

Da tempo la Giunta Nicolussi lo va pensando: sfruttare l’acqua al meglio e salvaguardarne gli equilibri in maniera accorta quale prima e insostituibile risorsa naturale di Terlago. E che rimanga un lago da riportare in auge, in seguito a turbi episodi di cronaca che ne hanno macchiato l’immagine in quest’ultimo quindicennio, lo sostiene anche la direttrice dell’Apt Trento Monte Bondone Valle dei Laghi, Elda Verones, convinta che “gli sport lacuali avranno successo” e la loro diffusione potrà tradursi in alettante indotto economico.

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