Mobilità a 360°

Via libera della Provincia al Piano stralcio: nel documento non solo strade ma anche l'ampliamento della rete di piste ciclopedonali e progetti di mobilità alternativa]

[Il documento rimane a disposizione dei cittadini per 60 giorni

Con propria delibera e su richiesta dell'Assessore ai lavori pubblici Mauro Gilmozzi, la Giunta provinciale ha dato il via libera nei giorni scorsi alla proposta di Piano stralcio della mobilità per il territorio delle Giudicarie. Il documento, redatto sulla base degli indirizzi definiti nel protocollo d'intesa preliminare alla stesura del Piano stesso, sottoscritto tra Provincia e Comunità delle Giudicarie lo scorso 6 settembre, prevede non solo strade ma anche l'ampliamento della rete di piste ciclopedonali e progetti di mobilità alternativa. Lo stesso fissa inoltre le priorità delle opere da realizzare e verrà esposto all'albo dei Comuni interessati, a disposizione per 60 giorni dei cittadini che ne potranno prendere visione ed avanzare eventuali osservazioni.

Nel Piano sono inclusi interventi di rilevanza provinciale e comunitaria. Tra i primi, oltre a quelli già previsti nel Piano degli Investimenti per la viabilità provinciale, come le varianti di Pieve di Bono, di Pinzolo e quella di Ponte Arche, la cui realizzazione è stata confermata in virtù del grande rilievo sulla viabilità generale delle Giudicarie, sono stati approvati e condivisi: la rettifica con sistemazione del tracciato della statale del Caffaro n.237 nel tratto della galleria di Ponte Pià; le varianti della Bassa Rendena, di Breguzzo e Bondo, di Roncone e Lardaro ed infine la nuova circonvallazione di Tione.

Nell'ambito dei progetti di rilevanza comunitaria, legati in modo particolare al territorio delle Giudicarie, sono tuttora previste le varianti di Zuclo e di Saone e la messa in sicurezza della strada provinciale del Lisano e della strada statale dei laghi di Tenno e Molveno, nel tratto di Fiavè. Il Piano stralcio della mobilità che riporta in toto o quasi le richieste del territorio, comprende anche alcuni interventi cosiddetti “sovracomunali”, segnalati come inderogabili dagli enti locali per ottimizzare i collegamenti all'interno della viabilità minore.

In questo ambito sono previsti la variante tra via Campini e la zona industriale di Storo, che potrebbe risolvere il problema del transito dei mezzi pesanti provenienti dalla provincia di Brescia e diretti alla zona industriale di Storo e alla Val di Ledro, l’allargamento della strada tra Bersone e Daone e la sistemazione di alcuni tratti della strada che conduce all'abitato di Brione.

Ma la progettazione inerente la viabilità giudicariese non può nemmeno prescindere dall'idea di un migliore di collegamento sovra comunitario, con un occhio oltre oltre i confini giudicariesi. Ecco allora il progetto complessivo di miglioramento della viabilità che dalla valle del Chiese, passando per la Valsabbia, conduce a Brescia, per la quale lo scorso agosto è stato siglato un protocollo specifico tra le province coinvolte. A questo s'accompagna il completamento degli interventi sulla statale 421 dei Laghi di Molveno e Tenno, nella zona di Nembia del comune di S.Lorenzo in Banale.

Come ha detto anche l'assessore nel commentare la decisione assunta dalla giunta provinciale sulla mobilità giudicariese, l'obiettivo del Piano stralcio ndr “è quello di risolvere i problemi viabilistici nelle Giudicarie in un'ottica di sostenibilità dello sviluppo del territorio, privilegiando quegli interventi che costituiscono anche opportunità di rilancio economico, sviluppo, crescita, nonché capacità competitiva”. Il tutto, con interventi mirati non soltanto alla viabilità stradale ma anche allo sviluppo di forme di mobilità alternativa, “in particolare per il completamento della rete delle piste ciclo-pedonali di livello locale e per il miglioramento e la razionalizzazione dell'attuale sistema del trasporto pubblico di linea e di tipo turistico”.

Per quanto riguarda la rete delle piste ciclopedonali, già oggetto di un accordo specifico tra Provincia e Comunità per la loro realizzazione, il Piano stralcio approvato dalla Giunta pone una particolare attenzione a quelli che saranno, nei prossimi anni, gli interventi a completamento della stessa. Ai tratti già realizzati in Val Rendena, nella Busa di Tione e nella bassa Val del Chiese, si aggiungeranno numerosi interventi, a cura della Comunità, dei BIM e dei Comuni ma anche direttamente ad opera della Provincia autonoma.

Saranno interessati gli impegnativi percorsi previsti quale raccordi tra la Busa di Tione e Bondo, tra Lardaro e Pieve di Bono lungo la futura variante, tra Ponte Arche e Ragoli passando per ponte Pià, tra la ciclabile del Limarò e il ponte dei Servi nelle Esteriori; e tratti minori tra Storo, Darzo e Lodrone, tra Cimego e Condino, tra Condino e l'area Bicigrill, tra Villa Rendena e Carisolo.

Il Piano stralcio comprende, infine, anche interventi per il miglioramento del trasporto pubblico di linea e turistico e l'avvio di forme innovative di mobilità complementare come il car sharing e il bike sharing, ovvero l'uso collettivo di automobili e biciclette attraverso l'impiego di mezzi tradizionali oppure alimentati da fonti rinnovabili. Una prospettiva allettante quest'ultima anche se inserita in un contesto territoriale e sociale complesso, ove la mobilità e le abitudini consolidate la fanno da padrone.

Più in generale e come è stato autorevolmente detto, il Piano stralcio della mobilità delle Giudicarie è un tassello importante del Piano provinciale della viabilità, non è più un libro dei sogni, raccoglie esigenze reali del territorio ma è altresì un documento programmatorio che avrà i modi e i tempi compatibili con l'assetto del bilancio provinciale non particolarmente florido di questi tempi. Ma rappresenta passo comunque importante, con notevoli implicazioni, attraverso la sua graduale attuazione, sull'economia, sulla società, sulla qualità della vita delle nostre popolazioni.

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