La guerra, sconfitta dell’umanità

Canezza di Pergine. “Una schizofrenia collettiva”. Così il prof. don Marco Morelli ha definito la Prima Guerra Mondiale in occasione dell'inaugurazione della mostra “Guardo la guerra, penso la pace” organizzata a Canezza dal Museo degli attrezzi agricoli e artigianali. Obiettivo principale dell'iniziativa, ha precisato il presidente Claudio Morelli, è soprattutto quello di far riflettere tutti noi, per non ricadere negli errori del passato. Anche se poi verifichiamo regolarmente grandi “amnesie” dell'umanità su questo tema.

A far pensare sugli aspetti deleteri della guerra ci ha pensato proprio il prof. Morelli che, nel suo breve intervento, è riuscito a coinvolgere talmente i numerosi presenti da farsi strappare l'impegno a illustrare più ampiamente l'argomento in una serata apposita. Ma già nei brevi accenni di presentazione Morelli ha inquadrato perfettamente quei tragici giorni di cento anni fa, quando tutti, a cominciare dagli stessi intellettuali, si lasciarono travolgere da folli ideali basati su presupposti fragili quanto roboanti, come la difesa della patria intesa come difesa del suolo e non degli esseri umani mandati invece a farsi massacrare al fronte dove, dopo pochi mesi, si contavano oltre un milione di morti, che sarebbero diventati oltre 12 milioni a fine del lungo conflitto.

Una “guerra giusta, legittima, necessaria” come l'avevano definita i responsabili politici e militari e la propaganda di allora? No, semplicemente una guerra atroce con un unico risultato certo e condivisibile, ha sostenuto Morelli: che quella guerra è stata la sconfitta dell'umanità. Non è stata sconfitta l'Austria o qualsiasi altro Paese, ma è stata sconfitta la cultura umana, incapace di fermare una guerra folle.

Ed oggi c'è ancora chi punta a risolvere i problemi internazionali con la violenza. L'unica strada percorribile e concreta – ha aggiunto padre Dario Girardi rientrato da poco dal Messico – è quella di ricostruire in tutti gli uomini i valori interiori, quelli che fanno dell'uomo un essere superiore.

La mostra, allestita nei locali del Museo e nella sovrastante sede della Corale Canezza, presenta circa 500 immagini (tra fotografie, cartoline e documenti) di cui numerose di Pergine e della stessa Canezza e molti oggetti legati a quelle vicende belliche. Rimarrà aperta fino al 30 agosto con apertura il giovedì, venerdì e sabato dalle 17 alle 19 e la domenica dalle 15.30 alle 19. Per visite fuori orario telefonare al 335.5788331 o al 339.7627335.

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