Viaggio nell’arte

Fino al 16 agosto a Borgo e Grigno “Artisti in Valsugana tra Ottocento e Novecento”

Una sessantina di opere di artisti che, in epoche diverse – tra l'Ottocento ed il Novecento – sono nati, hanno vissuto, lavorato o solo esposto in Valsugana. Il titolo della mostra è “Artisti in Valsugana tra Ottocento e Novecento” e a organizzarla sono i due comuni di Borgo e Grigno, la Provinci, il Sistema Culturale Valsugana Orientale e l’Associazione Castel Ivano Incontri. Due spazi espositivi, a Borgo al pianterreno del municipio (Spazio Klien) e a Grigno, nell’Antica Pieve.

“La Valsugana è spesso citata come terra di confine”, ricorda il vicesindaco di Borgo e portavoce del Sistema Culturale Valsugana Orientale Enrico Galvan. “Una valle di comunicazione tra mondi e realtà differenti ma che ha goduto, in passato, del passaggio di molte persone che, in epoche differenti, hanno lasciato un’impronta. Contaminazioni culturali che hanno stimolato molti artisti locali nella loro crescita e formazione”.

Tra gli artisti presenti c'è chi ha lasciato la Valsugana, per poi tornare, ma anche chi vi è arrivato e non se ne è più andato via. La mostra è curata da Isidoro Dusatti, coordinata da Massimo Libardi con i saggi nel catalogo realizzati da Mario Cossali e Vittorio Fabris. A Borgo e a Grigno si possono ammirare le opere di Luigi Bonazza (nel 1929-30 decorò le chiese di Tezze Valsugana, di Villa e di Santa Giuliana a Levico), di Francesco Raffaele Chiletto (nato nel 1897 a Torcegno, dove morì nel 1976), di Alcide Davide Campestrin, di Giuseppe Angelico Dallabrida (nato a Caldonazzo nel 1874, morto nel 1959 a Mezzolombardo), del pittore originario di Strigno Francesco Danieli (dove nacque nel 1852), del veronese Carlo Donati che realizzò diversi cicli di dipinti murali decorando le chiese di Marter, Vigolo Vattaro e Castello Tesino.

“Un viaggio espositivo che inizia nell’Ottocento, attraversa la belle epoque, conosce le tragedie del secolo breve, sosta in tante città e di immerge nel paesaggio delle stagioni”, ricorda Mario Cossali. Tra le opere esposte anche quelle di Anton Sebastian Fasal, amico del pittore Oddone Tomasi, che decorò, tra il 1926 ed il 1929, la chiesa di Samone. Spazio anche a Orazio Gaigher (Barco 1870 – Merano 1938), a Tullio Garbari (nato a Pergine nel 1892 e morto all’età di 39 anni a Parigi), a Ulvi Liegi (anagramma di Luigi Levico), nato e vissuto tra il 1858 ed il 1939 a Livorno e presente nel 1909 a Roncegno, Guido Polo (nato a Borgo e morto, all’età di 90 anni, nel 1988 a Trento), Giulio Cesare Prati (fratello del più noto Eugenio), nato e morto a Caldonazzo tra il 1860 ed il 1940, lo stesso Eugenio Prati per passare a Romualdo Prati (nipote di Eugenio e Giulio Cesare), Luigi Senesi (Pergine 1938 – Bologna 1978), Oddone Tomasi (nel dopoguerra per alcuni soggiorna a Caldonazzo) e Giorgio Wenter Marini. Non mancano i quadri e le opere di Orlando Gasperini, prematuramente scomparso nel 2004 a Grigno all’età di 54 anni.

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