Nel “piccolo Canada” la Regina del Lago

La valle merita il soprannome con cui spesso viene definita

Sarà per i suoi numerosi ruscelli, il fiume Chiese, i laghi naturali, ma anche quelli artificiali o forse per le oltre 130 cascate censite, ma la Valle di Daone merita di certo il soprannome con cui spesso viene definita, “piccolo Canada”. In questo angolo di paradiso, alle porte del Parco Naturale Adamello Brenta, l’acqua è infatti da sempre la risorsa principale che proprio nelle cascate assume la sua forma più spettacolare e imponente. Fra tutte quelle presenti, lo scettro spetta di diritto – e non solo per il nome – alla “Regina del Lago”, il nome con cui è conosciuta la Cascata del Leno.

La si incontra a metà valle, all’altezza del lago di Boazzo, dove si getta impetuosa da oltre trecento metri di altezza. Proprio la sua imponenza la rende facilmente visibile dalla strada principale dove si può sostare per ammirarne la bellezza. Ma per rendersi conto della forza dirompente di questa cascata è necessario avvicinarvisi, raggiungendone la base, proprio dove le sue acque si mescolano con quelle del lago. Per farlo serve costeggiare il bacino artificiale, lasciare la via che conduce a Malga Bissina per poi scendere alla centrale idroelettrica di Malga Boazzo dove, in un piccolo parcheggio, è possibile lasciare la macchina. In poche decine di metri di cammino si raggiunge il ponte che attraversa la parte finale della Cascata del Leno, dove è d’obbligo una sosta per ammirare lo spettacolo. Col naso all’insù si potranno assaporare gli schizzi dell’acqua o scorgere la sommità della montagna, laddove il torrente Rondon si getta verso il basso trasformandosi nella Regina del Lago.

Gli escursionisti più esperti potranno seguire lo sviluppo verticale della cascata imboccando il sentiero SAT n. 246 che si inerpica lungo il fianco della montagna e che la costeggia, grazie ad alcuni tornanti dalla pendenza piuttosto impegnativa. La fatica del cammino è però ripagata dalla vista che si apre sulla cascata e sul lago sottostanti. E proprio là in alto si trova l’opera di presa che capta una parte delle acque che servono ad alimentare la centrale idroelettrica di Boazzo.

Se d’estate la Regina del Lago si fa ammirare per la sua imponenza e la sua portata d’acqua, in inverno assume una veste altrettanto affascinante. Quando le temperature diventano rigide e l’inverno avvolge il paesaggio con il suo manto bianco, l’acqua della cascata di Boazzo si ghiaccia e diventa meta dei più esperti climbers che con ramponi e piccozza ne scalano i fianchi. Un’esperienza riservata a pochi, ma che può essere comunque vissuta anche da spettatori, non fosse altro che per assaporare l’ebbrezza di una sfida avvincente con la natura.

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