Sette giorni a servire i poveri della mensa

Durante il mese di luglio l’unità pastorale di Trento Nord – Cristo Re, Madonna della Pace e Vela – ha proposto l'esperienza di una settimana a Roma ai ragazzi delle scuole superiori accompagnati da don Cristiano Bettega.

Vi hanno aderito undici adolescenti, partiti in treno domenica 12 luglio e alloggiati presso una struttura della Caritas in via Casalina Vecchia in zona Termini con autogestione per colazione e cena.

Il soggiorno prevedeva un servizio presso una mensa per i poveri, gestita dalla Caritas. L’orario di lavoro andava dalle ore 10 alle 15. I ragazzi hanno apparecchiato i tavoli, distribuito il pranzo a 300 – 400 persone ed infine riordinato e pulito la sala.

Il contatto con gli utenti è stato molto positivo ed arricchente, come confermano le loro testimonianze raccolte al rientro a Trento. “All’inizio si hanno molti pregiudizi” – osserva Pietro – “alla fine ci si rende conto che sono persone normali ed umili”. Marco ammette che “non tutti i poveri sono sporchi, antipatici e maleducati: erano simpatici e pronti a socializzare. Ho messo da parte i miei pregiudizi verso i senzatetto, scoprendo che non sono altro che persone più sfortunate di noi.”

Alessandra ed Anna sottolineano “non pensavamo che ci fossero così tante persone che venivano a mangiare e tra queste alcune vestite bene.” Sofia afferma “è stato strano vedere i barboni da un altro punto di vista. Dovendo interagire con loro, capivi che erano normalissime persone, anche più innocue di molte altre. Inoltre era bello perché qualcuno veniva proprio a cercarti per parlare, per sentirsi accettato di nuovo.” Simone conclude “in fondo tutti con un po’ di buona volontà possono fare qualcosa di piccolo o di grande per aiutarli.”

Secondo Alessia “aiutare l’altro mi ha permesso di vedere e capire un mondo che è molto diverso da quello della nostra realtà quotidiana dove noi ragazzi a volte non sappiamo apprezzare quello che abbiamo e desideriamo sempre di più. Le persone, che abbiamo incontrato, mi hanno fatto capire cosa vuol dire non avere nulla e alcuni, con i quali ci siamo fermati a parlare, hanno saputo trasmettere serenità nonostante le difficoltà e soprattutto la gioia delle piccole cose delle quali a volte noi non ci accorgiamo. Per alcuni di loro il nostro poco che abbiamo dedicato è stato un dono ed erano felici di raccontarci la loro vita.”

Questo lavorare insieme ha permesso ai ragazzi di conoscersi meglio collaborando e aiutandosi a vicenda, tanto da considerare questa settimana “un’esperienza bellissima che rifarei molto volentieri” come dice Alice.

Abbiamo trascorso le giornate a scherzare e a parlare” continua Marco.

Camilla ringrazia “tutti per la settimana fantastica” e propone un ROMA 2.0. Eugenio rifarebbe questa esperienza “anche più lunga magari con un paio di giorni alla fine solo di svago.”

Oltre al servizio i ragazzi hanno, infatti, potuto ammirare le bellezze artistiche, storiche e religiose di Roma; non è mancato un tuffo al lido di Ostia. Significativa la scelta “sostenibile” di fare tutti gli spostamenti con i mezzi di trasporto pubblico.

Un’esperienza, in alcuni momenti faticosa, che ha arricchito tutti i ragazzi grazie anche alla guida di don Cristiano, sempre disponibile oltre che grande conoscitore di Roma. Anche per questo lo ringraziano i ragazzi e i loro genitori.

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