Fitosanitari: le distanze minime dei “trattamenti”

Approvate le nuove regole in applicazione del PAN, ma i Comuni potranno dettare disposizioni più restrittive

Lunedì 31 agosto la Giunta provinciale ha varato le distanze minime alle quali saranno d’ora in poi ammessi i trattamenti fitosanitari in frutteti vicini o contigui alle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili. Le nuove regole vanno ad integrare uno dei capitoli del complesso ed articolato Piano nazionale (PAN), che ha introdotto dei vincoli per la distribuzione degli agrofarmaci più pericolosi per la salute umana, quelli classificati tossici, molto tossici o che riportano in etichetta determinate “frasi di rischio”. La tutela offerta dalla norma nazionale è stata valutata insufficiente se applicata alla realtà trentina, che si caratterizza per un’agricoltura di tipo specialistico realizzata su piccoli appezzamenti spesso a diretto contatto o anche all’interno degli insediamenti urbani. Per questo motivo l’Amministrazione provinciale è intervenuta approvando disposizioni aggiuntive; l’assessorato alla sanità ha trovato un accordo deciso con l’assessorato all’agricoltura, ma anche con tutte le associazioni impegnate nel settore.

Nelle aree sensibili come asili nido, scuole per l’infanzia, istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado e parchi gioco per bambini, cioè luoghi frequentati da gruppi di popolazione particolarmente vulnerabili, oltre all’introduzione di distanze minime, l’esecuzione del trattamento potrà avvenire solamente nella fascia oraria che va dalle 22 alle 6. La stessa fascia oraria è stata prevista, con il consenso dei produttori agricoli, come tutela nei confronti dei frequentatori delle piste ciclabili che per lunghi tratti attraversano aree agricole particolarmente importanti del nostro territorio.

È prevista poi una gradazione che stabilisce precise distanze per i diversi tipi di trattamento. A seconda della tipologia del sito da tutelare e del prodotto impiegato vengono fissate delle distanze minime al di sotto delle quali il trattamento non può essere effettuato o può esserlo solamente se vengono adottate da parte dell’agricoltore misure di contenimento della cosiddetta “deriva”, cioè la fuoriuscita della nube di fitofarmaco dal campo trattato. “In questo modo – spiegano Dallapiccola e Zeni – si è voluto valorizzare l’impegno di quegli agricoltori che si sono dotati o si doteranno di attrezzature innovative per la distribuzione (atomizzatori con sistemi di regolazione della quantità d’aria e della direzione del flusso d’aria, ugelli antideriva, ecc.) o che realizzeranno delle idonee barriere ai confini del proprio appezzamento.”

Le misure sono vincolanti su tutto il territorio provinciale ma i Comuni, sulla base di specifiche e motivate esigenze di salute pubblica, potranno se lo vorranno stabilire disposizioni più restrittive.

Altre delibere approvate dalla Giunta riguardavano la scuola, con l’assunzione di 120 collaboratori a tempo indeterminato, e nuove misure nei cantieri edili.

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