Quei suoni che fanno memoria…

Il progetto “Come ti suona? Emmepitè!” si propone di scoprire e raccontare il territorio della Comunità e dei suoi sette Comuni attraverso i suoni ambientali e le storie delle persone

Aprire le orecchie: il mondo non è fatto solo di immagini, ma anche di suoni e rumori. “Ristabilire il primato dell'orecchio vuol dire anche fare memoria, stimolare relazioni”. Parole di Sara Maino, ideatrice, insieme ad Associazione Mercurio, Portobeseno e APSP Casa Mia, del progetto “Come ti suona? Emmepitè!”, percorso laboratoriale formativo per giovani dai 16 ai 29 anni che si propone di scoprire e raccontare il territorio della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro e dei suoi sette Comuni attraverso i suoni ambientali e le storie delle persone.

Il laboratorio verrà presentato al pubblico lunedì 7 settembre alle 18, al Cantiere 26 di Prabi, ad Arco. L'obiettivo dell'iniziativa, oltre a formare i giovani all'uso di strumenti tecnologici come registratore e videocamera, è la conoscenza del territorio attraverso la relazione e l'ascolto. “Fare esperienza di un suono è l'inizio della conoscenza – spiega Maino – perché per quei secondi in cui si ascolta, ad occhi chiusi, bisogna lasciare spazio all'altro, calmarsi, prestare attenzione”.

In una contemporaneità fatta di immagini e stimoli velocissimi, regno degli occhi e della vista, l'udito è diventato sinonimo di auricolari e cuffiette per ascoltare musica in solitaria: un fenomeno di massa e transgenerazionale, che però è il contrario di relazione: “Infatti il titolo del laboratorio, Emmepitè, gioca sul cambiamento della parola Mp3, formato della musica da cuffiette. Qui però si vuole insistere sul soggetto, quel 'Te', che è coinvolto in prima persona nella relazione verso l'esterno”.

Il percorso è stato pensato per un pubblico che va dai 16 ai 29 anni, “perché anche lavorando insieme si mettono in relazione le generazioni”. “Come ti suona? Emmepitè” durerà 6 mesi, attraverso un incontro settimanale di due ore, in collaborazione con Silson Sound Design & Music e Luha Art Survival Kit, e uscite sul territorio in cui i gruppi di lavoro raccoglieranno storie e vissuti diversi, rumori umani e della natura. Lo scorso anno un progetto pilota aveva proposto l'idea sui territori di Nago Torbole, stavolta i lavori si spostano verso Ledro. Dice Sara Maino: “Sarà un lavoro etnografico, andremo nei paesi, per parlare con gli anziani, ma anche con i giovani, con i ragazzi di Casa Mia”.

Ai partecipanti verrà insegnata la tecnica di raccolta, hardware e software, una competenza che servirà a rielaborare in modo creativo le registrazioni. Il progetto prevede anche condivisione sociale utilizzando le nuove tecnologie in modo consapevole e responsabile, i social network e gli strumenti del web, condividendo i materiali multimediali, frutto dei laboratori, su mappe interattive e archivi digitali, messi a disposizione di tutta la comunità.

I documenti audio raccolti infatti saranno materia prima per una mostra-installazione che restituirà alla comunità il lavoro di memoria dei ragazzi. Nel marzo 2016, presso il Cantiere 26, si incontreranno le generazioni: giovani, ragazzi, anziani, famiglie e associazioni del territorio, per un evento che proporrà concerti, dj-set, mostra interattiva, installazioni e performance teatrali. Per informazioni: cometisuona@gmail.com, cell. 392 3248514

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