Orchestra corale

Haydn e Sat di nuovo insieme. Per Anffas

«Diverse volte mi son chiesto: ma perché lo faccio? Questi brani sono già così belli e perfetti che qualunque intervento potrebbe essere di peso o sbagliato. Poi, però, mi sono convinto che unire coro e orchestra in questa splendida avventura poteva essere un modo unico per risentire e rivivere questo repertorio e per cercare di arricchirlo ulteriormente. Per me, è stata anche una grande lezione». Il maestro Armando Franceschini ha l'aria di chi, arrivato in vetta, avverte la grande fatica, stemperata dalla gratificazione di uno scenario inedito. E' lui il capocordata di una nuova sfida musicale: l'orchestrazione dei brani messi a repertorio del concerto speciale che sabato 24 settembre a Trento, al Teatro Auditorium, vedrà insieme orchestra Haydn e coro della Sat. Un connubio artistico – canti della montagna e musica sinfonica – già andato in scena nel 2002 e nel 2009 e che si rinnova per festeggiare il mezzo secolo dell'associazione Anffas Trentino.

A fondere al meglio orchestra e coro, dal palco del S. Chiara, sarà Luigi Azzolini: «Sono e rimangono – precisa il maestro – due modi del far musica diversi, dove i singoli componenti, sia strumentisti sia coristi, sono portatori di storie ed esperienze musicali anche assai distanti fra loro». E qui matura la sfida: «Nella consapevolezza – ribadisce Azzolini – di poter vivere e ridare movenza a “nuove” idee e strade, delle quali sia la storia della musica, definiamola accademica, sia il contesto del canto popolare, hanno ciclicamente vissuto».

Mauro Pedrotti, direttore del coro della Sat, è particolarmente soddisfatto: «A parte la stima reciproca, l'incontro tra una grande orchestra e il canto popolare è reso possibile da due fattori: il valore artistico delle armonizzazioni dei canti popolari del repertorio SAT, opera di grandi musicisti quali Luigi Pigarelli, Antonio Pedrotti, Arturo Benedetti Michelangeli, Andrea Mascagni e Renato Dionisi; e il lavoro di orchestrazione dei pezzi, sapiente e raffinata, per la mano di Armando Franceschini. Il coro canta le sue armonie e l'orchestra lo accompagna discretamente, raddoppiandone l'effetto musicale ed il messaggio artistico». Pedrotti rammenta le due precedenti esperienze dove «l'intesa – tiene a precisare – è stata ottima. Le difficoltà tecniche dell'incontro coro-orchestra sono rappresentate dall'equilibrio sonoro e dal rischio che il coro sia sopraffatto dalla maggiore intensità di suono dell'orchestra. Il problema è risolto sia dall'abilità e dalla sensibilità del direttore e dei professori d'orchestra, sia dall'impiego di un coro rafforzato nel numero di componenti, mediante l'inserimento del coro allievi Sat».

Al pubblico trentino la garanzia di una “scaletta” che definire intrigante pare riduttivo. Franceschini anticipa una sorta di guida all'ascolto: «L'armonizzazione corale dei brani non necessità di alcuna modifica, è rimasta quella originale. Quella di sempre, così come il coro li esegue solitamente e siamo tutti abituati a sentire. Ho cercato di inventare qualche cosa di interessante, ma all'interno di un giusto equilibrio tra coro e orchestra. Utilizzando tutto lo spettro sonoro a disposizione ma solo come ricamo e allargamento sonoro delle parti corali. Intervenire sulle elaborazioni corali sarebbe stato anche un atteggiamento un po' presuntuoso. La tecnica usata dai vari autori citati ritengo sia inimitabile. Unica. Analizzando le loro versioni corali c'è solo da imparare».

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina