Tutte le novità in cattedra

I provvedimenti di Renzi su “La buona scuola” avranno qualche effetto anche nella nostra Provincia, nonostante la competenza primaria

Ci risiamo! Ancora una volta, nel giro di pochi anni, la scuola italiana e naturalmente anche quella trentina, sono alle prese con l'ennesima ondata di novità! Anche se il presidente del consiglio Matteo Renzi, in uno dei molti video messaggi, ha subito rassicurato gli italiani che si tratta di “un patto educativo non la solita riforma: un anno di tempo per rivoluzionare la scuola italiana”, le novità per il prossimo anno scolastico non sono poche. “Più docenti, più risorse, più opportunità ed autonomia agli istituti”, è questo lo slogan scelto dal governo per sintetizzare la legge “La buona scuola”, con effetti anche sulla nostra provincia, nonostante la competenza primaria del Trentino in materia scolastica, con la possibilità di legiferare in modo diretto ed autonomo.

Stabilizzazione del corpo docente. È il primo importante effetto delle novità introdotte per il nuovo anno scolastico (239 i docenti immessi in ruolo in Trentino). Un passaggio reso necessario anche per l'intervento della Corte di giustizia europea sul precariato, che dovrebbe dare più organicità e continuità ai percorsi scolastici ed al lavoro dei docenti.

Trilinguismo. Obiettivo di legislatura per il presidente della provincia Ugo Rossi e la sua Giunta. Un tema sul quale c'è stato confronto anche acceso con docenti e genitori, e che partirà da subito, negli istituti dove è già stata sperimentata la didattica Clil (Content and Language Integrated Learning)e con la classe terza dove questa non è invece mai stata attuata.

Filiera scuola lavoro. È questo un altro asse sul quale si articola la riforma e che ha visto la provincia di Trento fare un forte investimento sulla formazione professionale. “Uno sforzo per una transizione scuola-lavoro più compiuta” lo ha definito il presidente Rossi, auspicando che pur mantenendo alta la qualità del lavoro in aula, si possa dare la possibilità ai ragazzi di sperimentare anche il lavoro in azienda.

Inclusività. A partire dalle scuole dell’infanzia, ma in tutti gli ordini ed i gradi di scuola, attenzione ai bisogni educativi speciali, per i quali la formazione e la sensibilità dei docenti è cresciuta negli ultimi anni.

Piano dell’offerta formativa. Ragionando su un impianto pedagogico di qualità in tutti i plessi scolastici, con il pieno utilizzo del patrimonio edilizio esistente, tenendo conto della proiezione di lungo periodo degli andamenti demografici, la provincia nei prossimi mesi dovrà elaborare un piano dell’offerta formativa, frutto del confronto con comunità e territori. Nel contempo anche i singoli istituti dovranno elaborare, all’interno dei collegi dei docenti, un Piano dell’offerta formativa triennale.

Per il momento le novità sono queste, alle quali però ne seguiranno a breve ancora altre, come ha fatto sapere il presidente della giunta provinciale. “Nel corso dei prossimi mesi- ha detto Rossi- presenteremo un disegno di legge di “armonizzazione” con il quale recepiremo alcuni aspetti della riforma nazionale “La buona scuola”. Dovremo intervenire per recepire alcuni aspetti della riforma nazionale, in particolare sui temi della valutazione degli insegnati e sul ruolo dei dirigenti scolastici per integrarli con le caratteristiche del nostro sistema scolastico”. Per ora comunque, buon anno scolastico!

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