Il paesaggio diventa memoria

Un archivio creato grazie al contributo dei cittadino. Il progetto pilota, realizzato nella Comunità Alta Valsugana e Bernstol, presentato sabato scorso al Teatro delle Garberie di Pergine

Una comunità, debitamente coinvolta in azioni di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale locale, può essere sensibilizzata al valore del paesaggio. Era questo l'obiettivo principale del progetto “Paesaggi di Comunità – Costruiamo insieme l’Archivio dei paesaggi delle nostre valli”, promosso dalla Comunità Alta Valsugana e Bersntol in collaborazione con Trentino School of Management, la Scuola per il governo del territorio e del paesaggio della Provincia di Trento.

Le valli in questione sono l’Alta Valsugana e la valle dei Mòcheni dove, fra febbraio e maggio di quest’anno, in 13 punti di raccolta, grazie a 13 enti (come comunità di valle, comuni, biblioteche, parrocchie e associazioni) e 57 collezionisti privati e famiglie, è stato raccolto del materiale iconografico concernente il paesaggio della comunità di valle.

“Le 7.785 immagini raccolte sono state schedate ed inserite in un database online, e saranno presto consultabili pubblicamente”, spiega Katia Lenzi, a cui è stato affidato l’incarico di collaborazione dal Servizio Urbanistica della comunità di valle, e che ha seguito l’attività di raccolta e schedatura dei materiali. “Un progetto di questo tipo sul paesaggio, così strutturato, è un progetto pilota per il Trentino. È stata scelta la Comunità Alta Valsugana e Bersntol perché vi sono documentati una grande varietà di paesaggi, una cospicua attività associazionistica e la presenza numerosa di collezionisti. C’è interesse – aggiunge Lenzi – per la fotografia e per la raccolta fotografica, anche a livello individuale”.

Saverio Sartori di Caldonazzo ha messo a disposizione alcune delle immagini che, da anni, colleziona .“L’attenzione per il paesaggio e per le cose che mutavano mi è venuta all’inizio degli anni Settanta, quando ero in contatto con uno storico locale, Luciano Brida”, spiega raccontando la sua passione per la fotografia, che lo accompagna da quando era giovane. “Mi aveva coinvolto facendomi fare delle fotografie per alcune sue pubblicazioni quotidiane. In seguito, quando ha lasciato Caldonazzo, mi ha dato in custodia alcune delle immagini che aveva raccolto nella sua vita. Ecco perché ho continuato a coltivare questa passione, per avere confronti con un passato che, sicuramente, muta”.

La fotografia, come afferma Vittorio Curzel, ideatore e coordinatore scientifico e organizzativo del progetto, nonché direttore per lo Studio, la ricerca e la documentazione sul territorio presso la Trentino School of Management, può essere “un efficace mezzo di osservazione delle trasformazioni del territorio e delle modalità di rappresentazione del paesaggio, e costituisce un insostituibile strumento non solo per la costruzione della memoria collettiva dei luoghi, ma anche di supporto ad una buona pianificazione territoriale e ad una progettazione architettonica di qualità”.

Vittorio Curzel sottolinea infine anche come sia importante avere l’ “opportunità per costruire insieme il bene comune della memoria dei propri paesaggi”. L’apporto dato dai cittadini della comunità nella raccolta del materiale iconografico che è andato a costituire il sito internet che, a breve, sarà aperto al pubblico, infatti, è stato determinante. Quasi come in un’“economia collaborativa o della condivisione”, con la capacità di “valorizzare le risorse locali disponibili, le propensioni alla cooperazione ed alla gratuità della partecipazione volontaristica”.

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