Col coraggio di Abramo

E’ stato decisamente denso di appuntamenti il viaggio di una settimana che l’arcivescovo di Trento, Luigi Bressan, ha compiuto in Brasile, negli stati di Rio Grande do Sul e di Santa Catarina. Domenica 11 ottobre a Porto Alegre, in attesa di congiungersi con Alberto Tafner e Cesare Ciola, presidente e vicepresidente dellassociazione Trentini nel Mondo che arrivavano da un incontro con i Circoli dell’Uruguay, l’arcivescovo ha incontrato la suora trentina Maria Floriani. Da qui ha avuto inizio la visita agli emigrati di origine trentina. Il resoconto di viaggio del vicepresidente della Trentini nel mondo, Cesare Ciola.

Lunedì 12 ottobre, giornata in cui nel grande paese sudamericano si ricorda la patrona Nossa Senhora Aparecida, a Bento Gonçalves, mons. Bressan ha celebrato una Santa Messa solenne assieme al vescovo di Caxias do Sul, mons. Alessandro Ruffinoni, e a vari sacerdoti, tra cui padre Giulio Giordani. Nell’omelia ha riconosciuto il “coraggio di Abramo” in chi 140 anni fa emigrò in terra brasiliana, ringraziando queste persone anche a nome di chi, rimasto nel Trentino, ha potuto occupare nuovi spazi, cogliere nuove opportunità di lavoro e di dignità proprio come frutto di chi ha lasciato la terra natia. Un preciso ringraziamento è andato al Buon Dio e Padre che guida la storia sempre verso il bene ed ha sostenuto, pur in mezzo a tante vicende dolorose, i pionieri di questa emigrazione trentina in terra brasiliana, accompagnato dal coraggio e dalla grande fede cristiana. Un secondo ringraziamento è andato a quelle popolazioni indigene che all’arrivo degli immigrati hanno dovuto lasciare le loro terre: problema che continua anche oggi a causa dell’immigrazione interna negli stati del nord Brasile. Tre grandi pilastri hanno sostenuto queste straordinarie figure di uomini e donne all’epoca tirolesi verso un nuovo mondo sconosciuto: la fede cristiana, la famiglia ed i valori della cooperazione. Non c’è futuro senza solidarietà, ha concluso l’arcivescovo, lamentando una grave povertà di coraggio e di umanità da parte di coloro che oggi hanno responsabilità economiche e politiche.

Passando per il Santuario di Caravaggio, a Farroupilha, l’arcivescovo ha partecipato martedì 13 ottobre ad una riunione solenne del Consiglio comunale, alla presenza dei Circoli trentini della regione.

Mercoledì 14 ottobre è stata la volta di Rodeio, sempre in Santa Catarina, culla dell’emigrazione trentina dove Iracema Moser ha fondato il primo Circolo del Brasile, assieme a Nova Trento e Rio do Cedros, ben 40 anni fa, assieme a Bruno Fronza.

A Rodeio la cerimonia commemorativa si è svolta presso il Convento delle Suore Francescane – presente da 100 anni – prima di visitare il bel Museo degli usi e tradizioni trentine, per proseguire con la Vinicola San Michele e la chiesa di San Vigilio. In serata mons. Bressan ha partecipato all’inaugurazione di un murales sull’emigrazione realizzato a Gaspar dal locale Circolo trentino.

La giornata più importante del viaggio dell’arcivescovo è stata senza dubbio giovedì 15 ottobre, quando alle 15 nel Santuario di Santa Paulina a Vigolo (Nova Trento) affiancato dal vescovo di Blumenau, mons. Rafael Biernaski, e da una dozzina di sacerdoti ha celebrato una Santa Messa solenne per ricordare i 150 anni dalla nascita di Amabile Lucia Visintainer, la prima santa trentina-brasiliana, che emigrò all’età di 10 anni.

Nell’omelia mons. Bressan ha ricordato la figura di Santa Paulina che fin da giovane volle dedicarsi al prossimo assieme alle amiche – pure di origine trentina – Virginia Nicolodi e Teresa Maule fondando la Congregazione delle Suore dell’Immacolata Concezione. Santa Paulina affascina ogni giorno centinaia di pellegrini: almeno tremila ogni domenica riempiono il grande Santuario eretto nel 2006. Della Santa, l’arcivescovo ha messo in risalto il suo essere “donna della famiglia” (“lavorando in filanda fin da piccola era sempre pronta ad aiutare i suoi cari, come quando a 22 anni affrontò la morte traumatica della mamma Anna”); donna contadina, donna del lavoro (“nei campi dall’alba al tramonto, non mancava mai di recarsi ogni sera a Nova Trento per assistere alla S. Messa”); donna “intraprendente e coraggiosa” (“confidando nella Provvidenza si lanciò su strade nuove per la vita dei suoi poveri, delle sue suore, della sua gente”); donna di preghiera; donna dell’ubbidienza (“ingiustamente accusata fu umiliata dal vescovo di San Paolo e ridotta da superiora generale a semplice suora”); donna dei poveri e degli ultimi.

Prima di concludere la solenne concelebrazione l’arcivescovo ha benedetto una statua di San Vigilio, donata al Santuario come segno di vicinanza con la chiesa trentina.

Venerdì 16 ottobre, prima di ripartire per l’Italia, mons. Bressan si è infine incontrato a Florianopolis con il vescovo della capitale catarinense, mons. Wilson Tadeu Jonck.

Cesare Ciola

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