Tutti i colori dell’accoglienza

Ha i colori dell'arcobaleno la rete solidale avviata nei comuni dell'Alto Garda per accogliere i migranti e i richiedenti asilo internazionale che stanno giungendo in Trentino. È infatti la Cooperativa Arcobaleno di Riva, grazie alle operatici Martina Tonelli e Francesca La Vecchia, a seguire l'accoglienza e i corsi di italiano e apprendimento per i migranti stranieri, mentre appare sempre più urgente coinvolgere altre realtà e associazioni di volontariato attive nella comunità.

Un recente tavolo di confronto avviato al municipio di Dro, che accoglie attualmente 18 dei 45 migranti presenti nell'Alto Garda, e una serata informativa al locale centro culturale, con la presenza dell'assessore provinciale alla salute e politiche sociali Luca Zeni, hanno permesso di conoscere numeri, iniziative e progetti futuri.

“Stiamo sperimentando un’emergenza sociale che ci interroga tutti e che durante la prima guerra ha coinvolto anche tanti trentini”, ha ricordato Paolo Tonelli, vicepresidente della Coop. Arcobaleno. “Ora l'accoglienza dei nuovi stranieri richiede una sinergia comune tra amministrazioni, enti e associazioni di volontariato locale, individuando assieme nuove forme di inserimento attivo e responsabile”.

Il direttore di “Cinformi” Pierluigi La Spada ha ricordato che a Dro, nel centro culturale di via Battisti, sono stati attivati i corsi formativi per tutti i profughi della Comunità. “Nell'ultimo periodo l’atteggiamento e il clima d’accoglienza è molto migliorato”, ha confermato La Spada – “La Provincia ha previsto l’insediamento di piccoli nuclei famigliari o coppie in strutture individuali – quasi esclusivamente private – e ben distribuiti sul territorio di vari comuni. Una formula che permette un maggiore inserimento sociale, stemperando i timori delle comunità locali”.

Una situazione sperimentata anche a Dro grazie al coinvolgimento di parrocchia, cantiere comunale e mondo della scuola. “La nostra attenzione è rivolta in particolare agli alunni di elementari e medie e al corpo docente”, ha spiegato il bibliotecario Dino Sommadossi. “Stiamo mettendo a punto un progetto quinquennale che prevede letture animate, film, incontri e seminari per i docenti. Tutta la comunità sarà coinvolta, contando sulla sensibilità e l’accoglienza delle realtà di volontariato, delle istituzioni e di tanti cittadini”.

Oggi, ha concluso Paolo Tonelli, è difficile stimare il numero dei ragazzi stranieri che saranno accolti in Trentino, così come i tempi della loro permanenza. “È importante però prevedere forme di inserimento attivo o lavorativo non retribuito, affinché cresca il loro coinvolgimento ed inserimento nelle nostre comunità, superando ritrosie e pregiudizi ed aumentando stima e corresponsabilità anche in chi viene accolto”.

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